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Il murale di Cristalda e Pizzomunno: la leggenda di Vieste diventa street art

“Lo short film, realizzato dal laboratorio urbano 167Bstreet, racconta la genesi del murale, firmato dagli artisti Chekos Art e Ania Kitlas. ”
Il murale di Cristalda e Pizzomunno: la leggenda di Vieste diventa street art

La leggenda di Cristalda e Pizzomunno diventa un murale che si erge sulla bianca cittadina di Vieste. I due innamorati, separati dalla gelosia delle sirene, tornano a far parlare di sé, dopo il loro debutto sul palco dell’Ariston, reso possibile dall’eclettica penna del cantautore Max Gazzè, che per questo è stato insignito della cittadinanza onoraria della città garganica.

Nasce allora Postc-ART Vieste 2018, uno short-film realizzato dal laboratorio urbano 167Bstreet di Lecce che immortala, sotto la regia di Cristian Sabatelli, la genesi dell’opera di street art a firma degli artisti Chekos Art e Ania Kitlas.

Lo short-film

Il mini film, documentando i momenti della realizzazione dell’opera di urban street, rende omaggio alla città di Vieste, fotografandone gli scorci, i visi che la abitano, il mare da cui è lambita e, ovviamente, Pizzomunno. È il faraglione di pietra calcarica, infatti, il protagonista del progetto #viesteseitu di cui il Comune è stato il primo sostenitore e nell’ambito del quale è nato il murale.

Così, quel dualismo apparentemente contrastante tra la marinara Vieste e la moderna opera di street art, rivive nello short-film che alterna il racconto della leggenda dalla voce di un bambino alla musica elettronica che si fa colonna sonora di una Vieste rinnovata nelle vesti, ma non nell’animo.

La leggenda di Cristalda e Pizzomunno

L’opera celebra il vero amore che trova massima espressione proprio nella leggenda garganica. Un amore contrastato, quello tra il bel pescatore Pizzomunno e la giovane Cristalda, dalle sirene che rapirono Cristalda portandola nei fondali marini.

Fu in quel momento che Pizzomunno rimase inerte, con lo sguardo rivolto verso il mare, tanto da immobilizzarsi e diventare il faraglione che oggi si erge sulla costa di Vieste, divenendone il simbolo: “E così la gente lo ammira da allora, gigante di bianco calcare che aspetta tuttora il suo amore rapito e mai più tornato” canta Gazzè. La leggenda racconta che i due innamorati si rivedono ogni cento anno e che le sirene non riuscirono a rapire anche il loro amore: “Ma io ti aspetterò, fosse anche per cent’anni aspetterò”.

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