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In esposizione da Zerouno, in via Indipendenza, 27 a Barletta, da giovedì 1 a giovedì 15 febbraio, la mostra intitolata “Il diritto dell’anima”. Un’esposizione dedicata ad arte e cinema, dove si esplora la libertà in ogni campo, quella libertà che lascia riflettere. La storia insegna che anche i grandi intellettuali si sono confrontati con leggi e scoperte invalicabili, la libertà è così divenuta nel corso del tempo fondamentale, divenendo nel corso del Novecento una prerogativa essenziale.
È la libertà che diventa potenzialità dell’arte, nutrimento visivo ed intellettuale, perchè essere artisti significa innanzitutto essere liberi. Sono stati così selezionati quattro artisti ispirati a questo concetto, figure che dimostrano come l’astrazione sia proprio il risultato della libertà tonale, tecnica e gestuale. L’opera d’arte ha un animo e la libertà che la concepisce è pregna di emozioni e sensazioni. In esposizione per questo a Barletta da Zerouno, Roberto Aere, Vassilios Dragani, Adriana Inverni, Gioacchino Schembri che si interrogano su “Cosa sarebbe l’arte senza la libertà?”.
Roberto Aere dimostra la libertà con toni intensi, tra interni ed esterni, impressi in una semplicità elementare, per una raffigurazione non convenzionale, la spatola e poi i pennelli gli fanno stravolgere la realtà intensamente, per una resa pittorica essenziale e di impatto. Dragani vive lo sfogo dell’arte, dove le opere nascono in base all’andamento delle sue giornate, senza essere comandate. Adriana Inverni dipinge ciò che sente, dove il colore viene calibrato e studiato, in una raffigurazione ricercata tra toni caldi e freddi, in continue contrapposizioni. Il contrasto cromatico parte da una realtà consapevole dove la sabbia e la neve creano lo stesso effetto con il vento. Gioacchino Schembri arriva davanti ad una tela bianca con una spatola e del colore, con vaste campionature cromatiche dove i gesti diventano piccole onde marittime.