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La leggenda racconta che l’arcangelo Michele apparve in una grotta della zona. Da allora il paese è meta di pellegrinaggi e la grotta, arroccata su uno sperone roccioso, ne è diventata la maggiore attrazione.
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Molto probabilmente il Santuario di San Michele Arcangelo fu eretto nella seconda metà del VI secolo su di una preesistente chiesa basiliana, fu distrutto dai saraceni durante il IX secolo per poi essere ricostruito nel 871; successivamente ha subito altri saccheggi ma la sua fama ed importanza è stata sempre in crescita. Tutti i pellegrini e i crociati diretti in Terrasanta passavano da Monte S. Angelo così come in pellegrinaggio si recavano anche regnanti e personalità religiose.
Si accede dall’atrio antistante tramite due portali scolpiti, si prosegue percorrendo una scalinata arrivando così al piano inferiore dove si apre il santuario vero e proprio. Qui si apre un’ambiente a navata unica che termina con la grotta. In fondo alla grotta si trova l’altare e la statua in marmo dell’Arcangelo; lateralmente si aprono altre piccole cappelle tra le quali anche la barocca Cappella del Sacramento. All’interno del Santuario è allestito il Museo Lapideo con reperti tra il VII ed il XV secolo, qui sono esposte alcune sculture, iscrizioni longobarde e graffiti giudeo-cristiani. Dal 1989 è inoltre allestito il Museo Devozionale che racchiude tutto il tesoro del Santuario, vi sono esposti paramenti ed oggetti sacri e gli ex voto donati nei secoli dai fedeli.
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A poca distanza dal Santuario di San Michele, nei pressi di ciò che resta della chiesa di San Pietro, si giunge alla Tomba di Rotari, un’alta mole quadrilatera la cui funzione non è ancora chiara. Per alcuni rappresenta un battistero, per altri è un campanile e per altri ancora un mausoleo. L’interno è quello tipico di una torre, con archi e piloni ben intarsiati, alle pareti vi sono i resti di affreschi trecenteschi. Di fianco alla chiesa di San Pietro vi è la Chiesa di Santa Maria Maggiore, fatta costruire dall’arcivescovo di Siponto nel 1170; al su interno sono molto interessanti i capitelli dei pilastri che dividono le navate.
Dalla Tomba di Rotari è possibile scendere al caratteristico Quartiere Junno, di origine medievale, ha case unifamiliari a schiera addossate le une alle altre e costruite lungo le ripide strade che lo caratterizzano.
Sulla parte più alta del paese si trova il Castello, la cui prima edificazione risale al IX secolo. Cattura l’attenzione l’imponenza della Torre dei Giganti, con la sua forma pentagonale, fu costruita per volere di Roberto il Guiscardo. Il castello ha avuto numerosi ampliamenti, in epoca successiva furono aggiunte le torri circolari ed il bastione sul lato est. Attualmente all’interno è ospitato un Centro Visite del Parco Nazionale del Gargano.
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Nel trecentesco ex convento di S. Francesco è allestito il Museo delle Arti e Tradizioni popolari del Gargano “Giovanni Tancredi”. Il museo è allestito su tre piani, al primo piano sono esposti i torchi per la pigiatura dell’uva, la vasca per la molitura delle olive e alcune pagliare; al primo piano si trovano invece gli oggetti utilizzati in casa, oggetti di culto ed attrezzi per le lavorazioni artigianali all’ultimo piano è allestita una cineteca ed una biblioteca.
Parte del comune di Monte S. Angelo ricade all’interno del “Polmone del Gargano”, la Foresta Umbra.
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Una tabella riepilogativa dei principali luoghi di interesse storico, culturale e paesaggistico.
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Ecco come raggiungere Monte Sant'Angelo comodamente con i principali mezzi di trasporto disponibili.
Sono stata, un posto meraviglioso,
Santuario nella roccia molto piu che bello 😍
Città stupenda,
il panorama dal castello fa mancare il fiato,
Di sicuro che ritorno ancora 😍
Anch’io, tanti anni fa, sono stata a Monte Sant’Angelo e alla grotta di San Michele ed è stato un bel posto.