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Monte Sant’Angelo torna ad ospitare “Mònde – Festa del Cinema sui Cammini”, nome che si rifà al termine dialettale con cui è chiamata la cittadina e che al contempo rimanda ad una dimensione più internazionale. Anche per quest’anno ci sarà un ricco calendario di eventi, che si terranno nel borgo foggiano dall’8 al 10 ottobre.
A fare da filo conduttore tra tutti gli appuntamenti in programma – performance, talk, proiezioni, masterclass, incontri e dibattiti – sarà il tema “Custodire l’immateriale”, con l’obiettivo di carpire l’importanza di quel patrimonio culturale immateriale nel quale confluiscono la nostra identità, le nostre radici, la nostra memoria, e che si rivela pertanto fondamentale per il mantenimento della diversità culturale quale forma di resistenza contro la globalizzazione.
Sul tema dell’identità e dell’appartenenza ad un territorio e su come quest’ultimo possa essere “raccontato” anche e attraverso i nuovi mezzi dell’audiovisivo, con cui i ragazzi oggi hanno tanta confidenza, si parlerà durante l’incontro con gli studenti “Ti racconto la mia terra”. La lezione rivolta agli alunni di terza media delle scuole della città, in programma alle ore 9 nell’Auditorium “Peppino Principe”, sarà a cura di MAD – Memorie Audiovisive della Daunia (soggetto ideatore e organizzatore del festival) e dell’Assessorato alla Cultura, Turismo, Istruzione del Comune di Monte Sant’Angelo, che propone una riflessione sul tema anche con il Festival Michael e con la Settimana dell’Educazione.
Nel pomeriggio alle ore 18, sempre nell’Auditorium Peppino Principe, la professoressa Laura Marchetti – coordinatrice scientifica del visionario progetto promosso dalla Regione Puglia e denominato “Le Strade della Fiaba” – officerà “Fascino e sfascino del rito popolare meridionale”, una performance nata da una riflessione sull’identità meridionale che è a rischio perdita, dal momento in cui false identità, lontane dalla vera storia delle classi popolari, prendono piede attraverso il folklore. «Una sorta di identità indotta, un problema comune ai Sud del mondo, che devono mantenerne una per non sparire. Il rischio del nostro Sud è quello del “finto etnico”, come lo si chiama in antropologia», afferma la professoressa che aggiunge: «Da qui l’importanza di tornare a capire cos’è la cultura popolare antica, figlia di quella greca, per costruire identità».
A seguire ci sarà il talk “Custodire l’immateriale”, per riflettere sul ruolo e sul contributo che può rivestire il mezzo audiovisivo, nelle sue più diverse forme, per farsi custode e sentinella di un patrimonio, quello immateriale, altrimenti ed inevitabilmente destinato a corrompersi, snaturarsi o a cadere nell’oblio.
Al talk, moderato dal giornalista Felice Sblendorio, interverranno il Direttore di Apulia Film Commission Antonio Parente, il direttore artistico di Mònde e fondatore di MAD-Memorie Audiovisive della Daunia Luciano Toriello, la responsabile del portale “Folklore” di Rai Teche Daniela Floris, il responsabile commerciale di Archivio Storico Luce Cinecittà Cristiano Migliorelli e la regista Giovanna Taviani.
Dopo il talk (alle 20.30 nell’Auditorium “Peppino Principe”) sarà possibile assistere alla proiezione, in anteprima regionale dopo il successo all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, del film della Taviani “Cùntami”.
Un road movie su un furgone rosso in giro per la Sicilia alla ricerca dei nuovi narratori orali che si richiamano alla grande tradizione del cunto e dei cantastorie, per raccontare l’altra Sicilia, quella che si risveglia attraverso la forza universale delle storie popolari del passato per narrare il nostro presente.
Il viaggio parte da Palermo e tocca cinque luoghi simbolici della Sicilia, ciascuno legato a una storia e a un grande narratore orale siciliano: Mimmo Cuticchio a Palermo, Vincenzo Pirrotta a Partinico, Gaspare Balsamo a Trapani, Mario Incudine a Gela e Giovanni Calcagno a Paternò.
L’Opera dei Pupi sopravvive nel sud ancora oggi, come uno dei simboli dell’identità siciliana e nel 2001 è stata proclamata dall’UNESCO “Capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanità”.
La prima giornata di “Mònde” si chiuderà con il dopofestival, a partire dalle ore 22 in Piazza de’ Galganis, con il live set dei Psquared.