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Dalla parte opposta alla più celebre cattedrale di San Nicola Pellegrino, sempre affacciato sul mare di Trani, è presente un’altra meraviglia architettonica: il Monastero di Colonna.
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Altro esempio di architettura romanica pugliese, questo edificio è a sud della città e si trova sulla penisola di Capo Colonna e della sua vicina chiesa, appartenente alla stesso stile.
Fondato nell’XI secolo dal normanno Goffedro Siniscalco, il monastero di Colonna di Trani fu affidato ai monaci benedettini, che occuparono la costruzione fino al 1427. Data la vicinanza al mare, inoltre, l’edificio è stato oggetto più volte delle scorrerie da parte dei pirati saraceni, che in numerose occasioni ne hanno distrutto le mura.
Dopo l’abbandono dei monaci, subentrarono i francescani osservanti, lì rimasti fino al XVIII secolo, quando il Comune di Trani acquistò l’immobile e lo utilizzò prima come lazzaretto per i malati di colera e poi come Caserma militare, fino ad essere trasformato in sede della colonia estiva per i bambini.
Costruita su un precedente edificio, la chiesa attuale, si presenta con un rosone traforato affacciato su un arco a tutto tondo sostenuto da colonnine. L’interno, suddiviso in navate, ha un prestigioso altare in oro zecchino, dono di Cosimo III de’ Medici, in cambio delle spoglie di Santo Stefano Papa.
A partire dal 25 aprile del 1991, l’antico portale della chiesa è stato sostituito da un portale di bronzo, realizzato dallo scultore Angelo Canevari di Roma, offerto dal Lions Club di Trani.
La parte claustrale dell’edificio, inoltre, ha subito parecchie modifiche, che ne hanno discostato la forma rispetto all’originale, di cui ad oggi resta davvero poco. Il suo interno, tuttavia si presenta con un chiostro elegante, il cui accesso avviene da un raffinato porticato.
Al monastero di Colonna, inoltre, risale un’antica tradizione tranese che prevede che ogni 3 maggio venga portato in processione il Crocifisso ligneo, la cui leggenda narra che, quando il manufatto fu rubato dai pirati nel lontano ‘400, la statua cominciò a sanguinare. Da quel momento in poi, ogni anno si festeggia con una importante festa popolare.
Foto: Comune di Trani (sito web)
Data: 23 Nov 2020
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