Le monacelle sono chiocciole o lumache di terra della specie Helix aperta Born opercolate, ovvero nella fase di letargo; la denominazione deriva dalla colorazione marrone del guscio che ricorda appunto il saio dei monaci. Questa specialità nella città di Bari prende il nome di ciamaruchedd alla barese.
Le monacelle sono un prodotto della tradizione gastronomica pugliese ricercato e prelibato, versatile nelle ricette. Immancabili nelle occasioni speciali per i grandi pranzi in famiglia, sono reperibili solo in alcuni periodi dell’anno, proprio per questo vengono apprezzate e ricercate con golosità. Diverse le metodologie di preparazione di queste specialissime lumache, una della varianti più comuni è la seguente.
Far spurgare le lumache per qualche giorno all’aria aperta (in balcone) chiuse in una retina ben sigillata; fatto ciò è necessario lavarle e strofinarle per eliminare la terra, privarle dell'epifragma (la membrana bianca detta panna) e lasciarle a bagno in acqua fredda.
Scolare e porre le lumache in un tegame con dell’acqua fredda; riscaldare a fuoco lento fino a quando non cominceranno a uscire dal guscio. Alzare la fiamma e lasciar bollire per 10 minuti, togliere la pentola dal fuoco e mettere da parte lasciando le lumache all’interno.
In un pentola larga far soffriggere nell'olio la cipolla tagliata a fette sottili, salare, scolare i molluschi, versarli in padella e cuocere a fiamma alta aggiungendo qualche foglia d’alloro e il peperoncino tagliato a metà. Sfumare con il vino e, dopo un minuto, aggiungere i pomodori a pezzetti e la salsa.
Far cuocere a fuoco moderato per 40-50 minuti senza far asciugare troppo il sughetto che servirà per la scarpetta con le fette di pane casereccio.
Posizionare delle fette di pane casereccio in piatti fondi e versare sopra la zuppa di lumache ancora calda; utilizzare degli stuzzicadenti per estrarre le lumache dal guscio. Riproduzione riservata. La riproduzione è concessa solo citando la fonte con link all'articolo.
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non so se é la ricetta di mia nonna di Barletta, provero’ a farla e vi diro’.