Home » Notizie Puglia » News Bari »
L’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti è entrato nei primati: per la prima volta al mondo un tumore epatico maligno è stato asportato per via robotica con un paziente sveglio.
Come riportato in una nota stampa, la particolarità dell’intervento consiste nel fatto che il paziente, che a causa di gravissimi problemi respiratori non poteva essere sottoposto ad anestesia totale, è stato operato con una periferica che ne permettesse il controllo del dolore e del movimento durante tutto l’intervento in respiro spontaneo, in cui il paziente è stato sveglio.
Già valutato da numerosi centri in Italia, il paziente era sempre stato scoraggiato a causa dei suoi problemi respiratori: il rischio di non svegliarsi dopo l’operazione era pari al 90% dei casi.
Una volta arrivato all’ospedale di Acquaviva, come spiegato dal direttore della U.O.C. di Chirurgia Epatobiliopancreatica, la scelta di svolgere l’intervento per via robotica è stata intrapresa al fine di poter utilizzare la tecnologia più all’avanguardia per ridurre al minimo i rischi di complicanze durante l’operazione chirurgica.
Durante l’intervento, al quale oltre al dottor Memeo hanno partecipato anche la dott.ssa Valentina Ferraro ed il dott. Carlo Alberto Schena, è stata utilizzata la visione tridimensionale, la fluorescenza e le ricostruzioni ridimenzionali per guidare la resezione chirurgica. La problematica verteva appunto sulla specifica tipologia di procedura, fino ad ora mai stata svolta per via robotica con paziente sveglio, dunque c’era il rischio che non si potesse portare a termine la procedura.
L’intervento è stato svolto grazie alla collaborazione con il Dott. Carmine Pullano, specialista in anestesia neuroassiale, coadiuvato dai dottori Gaetano Pavone, Claudia Piacente e Miriam Varvara, specialisti in anestesia dei trapianti di fegato e chirurgia epatobiliare avanzata, sotto la supervisione del Dott. Vito Delmonte, Direttore della UOC di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Miulli. L’intervento si è svolto in completa sicurezza, dimostrando una perfetta sinergia fra anestesisti, chirurghi ed infermieri.
Il paziente, sveglio durante tutta la procedura durata circa 3 ore, ha potuto assistere alle varie fasi dell’intervento, permettendo una regolazione continua dell’anestesia per ottimizzare la sua collaborazione durante tutte le fasi della procedura.
Grazie a protocolli di riabilitazione postoperatoria messi in atto dagli infermieri del reparto di chirurgia, il paziente è rientrato a domicilio in perfette condizioni generali a 72 ore dall’intervento chirurgico, felice di aver potuto risolvere questo problema di salute.
Data: 11 Mar 2021
Riproduzione riservata. La riproduzione è concessa solo citando la fonte con link all'articolo.