«Sono lusingato che questo sia diventato un fenomeno mediatico e che abbia coinvolto e toccato molte persone, perchè è giusto che sia così, ma fino ad ora non mi sono espresso pubblicamente se non all’interno della scuola. Questo è lo stesso muro a due giorni di distanza, mi sento solo di dire che questo atto è sintomo di qualcosa di sbagliato, da parte di chi crede di poter comandare l’arte a proprio piacimento e a seconda del proprio “buon gusto”. Questo è per me il “muro della vergogna”, perché personalmente mi vergogno per la gente di cinquant’anni suonati che ha dimostrato la prevedibilità e l’infantilitá di un bambino». La denuncia, forte e chiara, arriva dal profilo Facebook di Frank Le Faune, giovane artista del liceo artistico “Ciardo” di Lecce. La ragione del contendere? La rimozione di un murale ritraente un minotauro, affiancato dalla frase frase “don t clean up this wall”, con un chiaro riferimento alla strage della Diaz a Genova nel 2001. Il lavoro, realizzato qualche giorno fa, è stato cancellato perché reputato troppo “osè”, stanti i genitali della mitologica creatura in bella mostra.
L’atto ha fatto presto gridare alla censura, con una campagna mediatica a sostegno del ripristino dell’opera prontamente avviata da alunni e non solo. «Il lavoro, apprezzato da molti studenti e professori simboleggia la ribellione e il malessere di una generazione sempre più oppressa e stereotipata, quella dei giovani – si legge in nel post-denuncia di un altro alunno del “Ciardo” – il giorno dopo l’ esecuzione del graffito la vice preside ha mosso le prime critiche al disegno considerandolo volgare e addirittura al limite del sopportabile, così ha detto all’artista di cancellarlo». Vincerà l’arte libera o il controllo? Lo staremo a vedere. Intanto, ad ora sul muro c’è una colata di giallo che poco ha a che fare con l’ambiente circostante.
Data: 10 Mag 2016
Riproduzione riservata. La riproduzione è concessa solo citando la fonte con link all'articolo.