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Dopo la messa in scena di Foggia, la rivisitazione teatrale del pluripremiato film Mine Vaganti sarà al Teatro Apollo di Lecce lunedì 3 e martedì 4 febbraio.
L’opera, sebbene presenti un cast diverso, non ha cambiato il famoso sceneggiatore della pellicola cinematografica: Ferzan Ozpetek ha deciso quindi di mettersi in gioco, sancendo il suo esordio come regista teatrale.
Sul palco dell’Apollo, dunque, saliranno tutti i protagonisti del film del 2010: ad essere raccontata sarà la storia di una famiglia salentina contemporanea che vedrà ben presto la propria ordinaria routine stravolta da importanti novità. Tommaso Cantone, studente fuorisede, torna nella sua Puglia con un unico obiettivo: riuscire a comunicare a tutti di non essere un brillante studente di economia bensì un uomo con ambizioni letterarie. Prima di parlare, tuttavia, viene interrotto dalla rivelazione di suo fratello Antonio, che trova il coraggio di comunicare a tutti i suoi parenti la propria omosessualità. A questo punto, dunque, Tommaso decide di restare a Lecce per rivedere tutti i suoi piani e per lottare affinché la verità, in un mondo familiare ricco di segreti, contraddizioni e di credenze ormai fuori moda, venga sempre rivelata.
Rispetto alla versione cinematografica, sotto i riflettori del teatro ci saranno altri artisti: i protagonisti della commedia di Ozpetek saranno Francesco Pannofino, Paola Minaccioni, Arturo Muselli, Giorgio Marchesi, Caterina Vertova, Roberta Astuti, Sarah Falanga, Luca Pantini, Francesco Maggi, Edoardo Purgatori e Mimma Lovoi.
A non cambiare, invece, è il ritratto di alcune relazioni contemporanee che possono essere considerate come delle vere e proprie mine vaganti.
L’attento occhio del regista turco è quello di stigmatizzare e far cadere una serie di luoghi comuni radicati nella società italiana attraverso l’ironia. Proprio come in altre storie raccontate dal regista, infatti, si racconta di omosessualità e di famiglia, ambientando con naturalezza entrambe le realtà in un contesto eterogeneo, nel quale proprio l’omosessualità viene inserita all’interno delle vicende, non è implicita ma è l’oggetto del contendere, tema intorno al quale si sviluppa l’intera storia.
Foto: Romolo Eucalitto