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Dopo il rinvio dell’iniziale data, prevista per il 13 settembre, il Festival Oltrelirica riparte prontamente, riprogrammando il clou della sua terza edizione.
Domenica 4 ottobre, nel Teatro delle Cave di Fantiano di Grottaglie, ci sarà l’esecuzione della Messa da Requiem di Verdi, in un allestimento sinfonico speciale. L’evento, sostenuto dal Comune di Grottaglie, con il patrocinio dell’Assessorato all’Industria turistica e culturale della Regione Puglia, del Teatro Pubblico Pugliese e dell’Università di Bari.
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Le Cave di Fantiano, dunque, tornano a rappresentare uno spazio fondamentale per la lirica all’aperto. Nell’appuntamento del 4 ottobre, sul podio, a dirigere la Messa da Requiem di Verdi, composta nel 1874 per coro, voci soliste e orchestra, ci sarà Andrea Raffanini. Il direttore d’orchestra lombardo guiderà l’Orchestra Sinfonica del Levante e il Coro Lirico di Lecce; le quattro voci soliste saranno Cristina Giannelli (soprano), Angela Cuoccio(mezzosoprano), Gianni Leccese (tenore) e Alessandro Arena (basso). Maestro del coro è Vincenza Baglivo, e direttore di palcoscenico Silvia Giancane, che lavora alle scene e allestimenti con Damiano Pastoressa. A presentare la serata, con diverse importanti presenze istituzionali, ci sarà Barbara Mangini.
Il maestoso capolavoro verdiano, dunque, sarà un doveroso omaggio per ricordare con il cuore colmo di speranza le vittime della pandemia. L’opera, infatti, si contraddistingue dalle altre per il suo grande pathos e per il carattere drammatico.
Impossibile scindere il Verdi operista da quello sinfonico e corale: nel suo Requiem orchestra, coro e solisti sono fusi in un unico grande binario religioso e musicale, ma soprattutto teatrale. Ragion per cui questa Messa da Requiem, firmata Oltrelirica, si comporrà di una preziosa installazione registica a cura di Franco Ferrante.
Non a caso si è scelto anche di partire in un orario pomeridiano che lambisce il tramonto, giocando con i chiaroscuri della luce. Un modo per conferire maggiore sacralità al ricordo delle vittime della pandemia in Italia e nel mondo, ma anche per creare un momento di condivisione e di riflessione sugli accadimenti del lockdown. Un tributo dovuto anche a tutti gli operatori sanitari, coinvolti in prima linea.