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Era il 3 settembre 1982 quando, in via Carini a Palermo, a bordo della sua A112, il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa veniva trucidato a colpi di kalashnikov assieme a sua moglie, Emanuela Setti Carraro, da un commando che a bordo di una Bmw ferì gravemente l’agente di scorta Domenico Russo, deceduto qualche giorno dopo, al volante di un’altra vettura. Il capoluogo pugliese dichiarò lutto cittadino, perché Dalla Chiesa conseguì la prima laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Bari, dopo essere entrato nella Benemerita nel 1942, provenendo dall’Esercito.
A trentacinque anni dalla sua morte, la Puglia torna a commemorare il ricordo del generale con uno spettacolo dal titolo “Memo e il Generale”, che andrà in scena lunedì 13 novembre presso il Teatro Orfeo di Taranto, frutto dell’opera del giornalista e scrittore bergamasco Cristiano Gatti che interverrà nella serata. Sarà la bravura del regista Alfredo Traversa a riportare il pubblico non solo nel cuore della tragica vicenda accaduta nell’estate del 1982, ma in particolare all’interno di una “classe di studenti” dove il rapporto professore-allievo trova nella vicenda del generale la chiave di volta per scelte fondamentali per la vita di ciascuno di noi. Mentre il Paese è travolto dall’euforia della vittoria dei Mondiali di Calcio in Spagna, due storie lontane s’intrecciano casualmente nella vita e nei pensieri di un professore di montagna.
Mentre sta seguendo con passione e coinvolgimento morale la disperata missione del generale Dalla Chiesa in Sicilia, il giovane insegnante è alle prese con Memo, un alunno dall’intelligenza viva e aperta, nel tentativo di convincerlo a non abbandonare gli studi, come gli viene richiesto dal padre e dai costumi secolari della sua terra. A distanza di molti anni, il professore ormai prossimo alla pensione riporta alla mente i ricordi legati a quel periodo, in cui la vicenda del leggendario Generale e la vita dell’adolescente Memo si intrecciarono, nella certezza che un filo invisibile e sottile, ma più forte della barbarie e del cinismo, le ha legate indissolubilmente per sempre.