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Le bellezze del Salento riunite nel chiostro cinquecentesco dell’antico monastero degli Olivetani: Lecce ospita un’interessantissima mostra che riproduce le più importanti e storiche mappe di Terra d’Otranto che ci riportano alla visione geografica, ormai sempre più precisa, che le genti del Rinascimento cominciavano ormai ad avere del mondo.
“L’accuratezza dei dettagli ne fanno quasi opere d’arte-esordisce Romano-Grazie all’archivio Congedo Editore, questa mostra regala al visitatore la percezione della Provincia che avevano gli abitanti di questa terra”.
Il viaggio ha il simbolico via nel 1567, data in cui si ritiene sia stata realizzata la prima incisione a stampa della Puglia, resa nota e pubblicata per la prima volta da Carmelo Colamonico. Si prosegue attraverso il primo atlante moderno, una carta del 1590, mentre tra le opere in mostra quella più recente è datata 1714. Disegnata da Domenico De Rossi, già delineata dal Magini, fu dedicata all’allora arcivescovo di Otranto, Francesco Maria d’Aste. Un’altra invece risale al 1692 ed è tratta dall’Atlante del Reame di Napoli (di Antonio Bulifon). Tra le tante, degna di nota è una splendida “Terra d’Otranto olim Salentina et Japigia” che viene da Amsterdam (1662). “Una versione della carta molto rara” spiega Alessandro Romano “perché il Blaeu volle dedicare pochissime copie al vescovo di Nardò, don Fabio Chigi (il futuro Papa Innocenzo X)”.
“Uno scrigno prezioso dunque, una finestra temporale per ammirare una Terra d’Otranto ormai mutata dal tempo e dall’uomo-scrive Romano-Una mostra che invitiamo tutti a visitare, non fosse altro che per la pregevole iniziativa e la generosità dell’Editore che ne ha concesso l’esposizione”.
Data: 20 Mag 2016
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