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I caseifici di tutta la Puglia permettono di assaggiare alcune particolarità locali dal sapore genuino ma al tempo stesso unico. È questo il caso di un ennesimo prodotto tipico che non ha nulla da invidiare rispetto agli altri dei quali abbiamo già parlato, la Manteca di Canosa di Puglia.
Questo formaggio si presenta all’esterno quasi come un caciocavallo, ma nasconde al suo interno un cuore morbido di squisita bontà, costituita dal burro fresco.
È proprio dal suo interno che la Manteca prende il suo nome, che deriva dal termine spagnolo mantequilla, ‘burro’. Ciò che rende invariato il suo sapore è sicuramente la produzione manuale, che prevede prima di tutto la lavorazione del latte vaccino. È proprio da questo procedimento che si ottiene la forma di una sacca, all’interno della quale viene inserito il segreto del suo sapore: una noce di burro. A questo punto, dunque, non resta altro che chiudere il tutto, raffreddare il latticinio in acqua fredda e di posizionarlo in salamoia prima di essere conservato in frigo.
Le origini di questo prodotto sono assai remote e non sono frutto di un’intuizione fortuita e geniale come avvenuto per la burrata di Andria, ma derivano direttamente da un’usanza tipica delle massaie pugliesi, che, non avendo un luogo per conservare il burro fresco durante i mesi più caldi, si inventarono questo stratagemma.
Arrivato anche nei nostri giorni, il segreto sapore della Manteca dipende dalla crema del latte utilizzata per la produzione del burro, per un perfetto equilibrio tra il sapore dolce esterno e quello leggermente acidulo dell’interno.
Rigorosamente da conservare in frigo, la Manteca deve essere consumata dopo una mezz’oretta per essere gustata al meglio: in questo frangente il burro presente all’interno si potrà sciogliere, per rendere il prodotto finito estremamente morbido e quindi più gustoso.
Sebbene possa essere gustata anche senza alcun accompagnamento, per una vera e propria esplosione di piacere del proprio palato sicuramente si consiglia di mangiarla con del pane casereccio o con il capocollo di Martina Franca, per un pasto semplice ma dal sapore unico.
Foto di: Massimo Cavallo
Data: 16 Ott 2019
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Ho visto un documentario sulla transumanza e anche sulla manteca che deve essere veramente buona.