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Bari, mamma 65enne dona rene a suo figlio

“Mamma e figlio stanno bene.”
Bari, mamma 65enne dona rene a suo figlio

Un grandissimo gesto di amore si è compiuto qualche settimana fa al Policlinico di Bari: una mamma ha donato un rene a suo figlio di 36 anni.

Il figlio, con una insufficienza cronica irreversibile, si è rivolto al nosocomio barese dalla sua città lucana, dove sarebbe stato costretto alla dialisi a vita. Non appena ricevuta la diagnosi, però, sua madre, una donna di 65 anni, non ha esitato nel chiedere di verificare la compatibilità d’organo per il trapianto.

La famiglia è entrata così nel “programma trapianto da donatore vivente pre emptive” dell’unità operativa di nefrologia, diretta dal prof. Loreto Gesualdo. Dopo tutte le valutazioni frutto della collaborazione multidisciplinare di urologi, nefrologi, immunologi, patologi clinici, psicologi, esperti di imaging, infettivologi, anestesisti-rianimatori, è arrivata l’autorizzazione al prelievo a scopo di trapianto dal giudice della ‘commissione terza’.

Donazione di rene da vivente

Negli scorsi giorni, dunque, si sono svolti i due interventi. Per il prelievo dell’organo l’equipe del prof. Michele Battaglia, direttore del Centro trapianti rene e urologia I, ha optato per la “tecnica robot assistita”, che riduce i rischi e i tempi di recupero per il donatore. Subito dopo è stato eseguito con successo il trapianto. La mamma 24 ore dopo l’intervento ha recuperato la mobilità e potuto far visita al figlio in reparto.

“È stata una scelta di grande consapevolezza e coraggio – commenta il prof. Michele Battaglia – Il recupero funzionale del rene è buono e il paziente presto potrà regolarmente tornare alla sua vita. La novità in questo caso è il trapianto ‘pre emptive’, ovvero con il paziente non ancora in dialisi. I risultati sono enormemente migliorativi rispetto alla consuetudine di effettuare il trapianto su un soggetto dializzato. Il programma pre emptive è operativo presso il Centro regionale trapianti pugliese e ci rende un centro di riferimento nell’Italia meridionale per questo tipo di trapianto”.


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1 commento su “Bari, mamma 65enne dona rene a suo figlio

  1. Susanna Amato ha scritto:

    Comprendo e condivido la scelta della madre, non ho avuto il coraggio di donare un rene a 26 anni , oggi lo farei senza esitazione. Sono figlia di un uomo che ha combattuto per 18 anni a causa di un’insufficienza renale e che si è sottoposto per anni a dialisi poi trapianto da fratello gemello e poi dopo tre anni e il rigetto è tornato in dialisi fino alla fine dei suoi giorni. Mi consola sapere che c’è un centro di eccellenza a pochi chilometri da casa mia ( dovessi aver bisogno). La dialisi è una “brutta bestia” : da un lato ti da la sopravvivenza e dall’altro ti consuma come un cero. CHAPEAU alla mamma e a medici e paramedici che hanno fatto l’intervento

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