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La Fondazione Paolo Grassi ha deciso di omaggiare, a 250 anni dalla sua nascita, il noto compositore Beethoven attraverso incontri, concerti e workshop dal nome Nostro fratello Ludwing i cui temi centrali saranno l’ideale di fratellanza universale, il rapporto con la disabilità e l’eredità artistica lasciata ai compositori contemporanei.
Il primo degli appuntamenti, dal titolo The young Beethoven è con Sandro Cappelletto, coordinatore del progetto, martedì 25 febbraio alle 19 all’Auditorium della Fondazione Paolo Grassi.
La lezione concerto vede, oltre alla partecipazione di Cappelletto, anche quella della pianista Liubov Gromoglasova e dei piccoli allievi della classe di pianoforte della scuola di musica della Fondazione, che verterà sul racconto e l’analisi dei primi anni di vita del compositore, ovvero quelli compresi tra il 1770 e il 1792: gli anni di Bonn; la formazione, la morte della madre, l’iscrizione all’Università, la scoperta di Kant, Goethe, Schiller; l’alcolismo del padre, l’impiego alla corte del Principe Elettore di Colonia e le prime opere del compositore tedesco legate a questo periodo.
L’incontro successivo è atteso per mercoledì 8 aprile, sempre all’Auditorium della Fondazione alle 19, dal titolo Il compositore della libertà, centrata sull’analisi delle opere beethoveniane della prima maturità fra cui l’opera Fidelio, cui si ricollega la programmazione del 46° Festival della Valle d’Itria con la messa in scena il 25, 28 e 31 luglio della Leonora di Ferdinando Paër, scritta appunto sullo stesso soggetto usato da Beethoven per il suo unico lavoro di teatro musicale.
Il calendario prosegue con altri appuntamenti all’Auditorium come “Ferri del mestiere: che cosa ha lasciato Beethoven ai compositori del presente” (13 maggio, ore 20), con Nicola Campogrande, compositore italiano attivo anche come giornalista musicale, cui spetta il compito di raccontare l’eredità lasciata da Beethoven alla musica di oggi, e la conferenza-concerto “Le 32 Sonate per pianoforte di Beethoven” (22 maggio, ore 19) a cura di Konstantin Lifschitz, celebre pianista ucraino cha ha inciso il ciclo integrale delle 32 Sonate per pianoforte di Beethoven.
Sempre nel mese di maggio, dal 14 al 16, Riccardo Bertoncelli, giornalista e critico musicale esperto di rock, dedicherà le sue Lezioni di Rock al genio di Bonn attraverso il tema “Roll over Beethoven”, all’interno del workshop organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi “Aldo Modo” di Bari.