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Quanto e cosa si legge in Puglia? Molti progetti per ridare valore alla letteratura

Quanto e cosa si legge in Puglia? Molti progetti per ridare valore alla letteratura

Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito…Perché la lettura è un’immortalità all’indietro”. Con quella che è una delle sue più famose citazioni Umberto Eco descriveva l’importanza della scrittura e della lettura, la chiave di volta per la formazione di un Io più profondo, il metodo più semplice per arricchire il proprio spirito trascendendo i confini della propria vita.

E la Puglia, con le sue tradizioni, i suoi abitanti, la sua cultura, avrebbe un enorme compendio di storie da raccontare. Una fonte inesauribile di aneddoti ed incroci, per chi avrebbe voglia di raccontarle e chi vorrebbe sentirle. Tuttavia i più recenti dati Istat sottolineano come questo processo non sia così lineare, definendo la regione del tavoliere come quella dove è più massiccia la presenza di non lettori. Un modo edulcorato per evidenziare, quindi, come su tutto il territorio italiano la Puglia sia il luogo dove si legge meno in assoluto.

Solo il 30% dei suoi abitanti, difatti, ha completato la lettura di almeno un libro nell’arco di un anno di tempo, alla pari con la Campania. Il risultato si ripete anche con gli eBook, dividendo il posto con la Basilicata. Di questa ristretta percentuale, inoltre, solo metà ha completato una lettura per diletto, mentre i restanti l’hanno fatto per studio o per lavoro, quindi non totalmente liberi da vincoli.

Ovviamente sono presenti altri fattori, che valgono in tutta Italia e che suddividono ulteriormente la popolazione, tra questi l’età o il livello d’istruzione. Ad esempio, crescendo è sempre più difficile, pare, trovare il tempo per leggere. Stesso dicasi per il titolo di studio, dove la lettura è più frequente solo nei casi in cui esso sia molto più elevato.

Questi ulteriori dati tuttavia non salvano da quello che alla fine è un giudizio impietoso: in Puglia non si legge. Un dato che si riflette soprattutto nei piccoli borghi, dove è anche più difficile accedere a risorse culturali.

Siamo quindi dinanzi ad una Puglia bipolare, ricca di storie affascinanti e dipinta da decine di artisti come una terra ricca di fascino, quasi elitaria, ma popolata da gente non interessata alla sua storia. Tutto questo, di riflesso, trova riscontro anche negli accessi alle altre risorse culturali da parte dei suoi abitanti. Musei, mostre e luoghi simili sono spesso messi in secondo piano dalla stessa percentuale di individui.

Tuttavia è abbastanza ovvio immaginare come ci sia una parte della regione che non si arrende.
Molte sono le iniziative culturali sorte per ridare il giusto valore alla cultura pugliese, dagli ingressi museali gratuiti alle promozioni a favore della letteratura locale e del book sharing. Molte librerie chiudono, ma altrettante, rigogliose, ne aprono, speranzose, fiduciose.

È in occasione anche del Building Apulia, la più grande rassegna regionale di libri, editori ed autori pugliesi, che è stata rimarcata la volontà globale di ricostruire il concetto di cultura in Puglia. Ridare alla letteratura il posto centrale che le spetta nella consapevolezza degli individui, in modo da formare cittadini completi, critici, liberi.


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