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Celebre ed amatissimo, il sospiro di Bisceglie è un dolce costituito da un’infinita soavità. Detti “sospiri d’amore“, questi dolcetti nascono da una ricetta antichissima documentata sin dai primi anni del Cinquecento, quando Alessandro Baldi, eremita di passaggio, li descrisse nei suoi appunti di viaggio scrivendo: “A Visceglia si confeciuma uno zacchero assai gustoso e buono…“.
I sospiri d’amore pare siano stati inventati dalle suore di clausura di Bisceglie che li elaborarono per festeggiare in maniera degna il matrimonio tra Lucrezia Borgia e il Conte di Conversano. Il matrimonio fallì, così gli invitati sospirando per l’attesa furono deliziati e consolati con i dolci preparati appositamente per l’occasione: da lì nacquero i sospiri biscegliesi.
La seconda leggenda racconta che un ragazzo innamorato inventò i sospiri nel tentativo di riprodurre il seno della donna amata: un vero tuffo nella sensualità. Un’altra leggenda, meno celebre ma altrettanto curiosa, narra che un pasticcere, dopo un’intensa notte d’amore trascorsa con Lucrezia Borgia, decise di creare e dedicare a lei questo gustoso dolce: sospirava preparandolo e gustandolo.
Insomma, dei dolci davvero speciali che racchiudono e conservano una storia affascinante e al contempo ricca di aneddoti. Questi dolci sensualissimi, belli, ma soprattutto buoni raccontano infatti una storia molto antica: in passato venivano guarniti con una goccia di rosolio, il liquore alle rose, tradizionalmente preparato in casa. Oggi si preferisce il limone, per conferire un sapore di estrema freschezza ed evitare l’alcool non amato da tutti.
Preparare i sospiri è davvero molto semplice: per realizzarli occorrono 10 uova, 100 grammi di zucchero e 200 di farina. Il segreto da tenere a mente è quello di montare l’albume e il tuorlo separatamente, per poi mescolarli in seguito.
L’albume dev’essere montato a neve ferma, ovvero non dev’essere né troppo duro né troppo lento, ma ci dev’essere il giusto equilibrio. Gli ingredienti si mescolano tutti tra loro e con il sac à poche si preparano i sospiri sulla teglia. Dopo la cottura si farciscono con crema e si ricoprono con zucchero fondente.
Se la glassa zuccherata non rientra nei propri gusti, si può optare per le Tette delle monache, una variante altamurana che si differenzia dalla classica ricetta biscegliese per la mancanza della copertura con glassa di zucchero e che prevede l’uso dello zucchero a velo con cui cospargere la superficie del dolcetto.
D’estate soprattutto, i turisti si affacciano numerosissimi nelle pasticcerie della città con un consumo di sospiri davvero incredibile, sintomo della celebrità e del successo di questo pasticcino tradizionale pugliese e al contempo molto semplice nel suo gustoso sapore. Denominati proprio in base alle leggende con le quali si spiega la loro origine, i sospiri a livello locale vengono detti anche “Dolci della sposa” in quanto si servono in occasione del matrimonio.
Tondeggianti e ricoperti da una leggera glassa di zucchero, presentano un impasto molto soffice, simile al Pan di Spagna farcito con una vellutata crema pasticcera che profuma tutto l’insieme rendendolo indimenticabile. Il sospiro si produce tutto l’anno e si trova anche in altre città della Puglia essendo un dolce così tipico della gastronomia locale.
Data: 2 Ott 2018
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Grazie ad un gruppo di altrettanti appassionati pasticcieri, in estate, si loda questa leccornia in un evento dedicato dal titolo: “La Notte dei Sospiri”