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Ciò che contraddistingue la cittadina fondata (così come raccontato da Erodoto) nel 1274 a.C dai coloni cretesi, Oria, è la leggera nebbia in grado di donare alle sue stradine tortuose e alle sue case imbiancate a calce un’atmosfera misteriosa ma al tempo stesso affascinante.
La caligine, visibile già da qualche chilometro in lontananza, si mostra spesso agli occhi di chi decide di ammirare di persona il castello federiciano e le vie del suo centro storico medievale.
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Il fenomeno atmosferico particolare e poco presente nei territori pugliesi, quindi, è stato da sempre oggetto di curiose tesi e di racconti tramandati di padre in figlio nel corso dei secoli. Tra le ipotesi più accreditate quella ritenuta più probabile mischia la foschia ad un’affascinante leggenda, conosciuta con il nome di ‘Oria furiosa‘ e che ha come protagonista una sventurata fanciulla.
A quanto pare, invece della nebbia Oria era interessata da un altro strano fenomeno che voleva che dopo essere costruite, le mura della città (o del castello, in base alle diverse storie tramandate), continuassero a crollare senza che nessuno ne riuscisse a comprendere il perché.
I costruttori, allora, decisero di consultare un oracolo per venire a conoscenza di quale fosse il reale problema delle fortificazioni crollate. La risposta a questa domanda fu quella di dover immortalare il sangue puro di una giovane fanciulla affinché la maledizione venisse meno.
La notte stessa del responso, quindi, le guardie furono incaricate di uccidere la prima giovane incontrata, che si sarebbe sacrificata per il bene e per la protezione della città. Non appena commesso il delitto, sulle pietre delle mura giunse la madre della defunta, che distrutta dal dolore, lanciò una nuova scomunica verso tutta la città, pronunciando la frase “Possa tu fumare Oria, come fuma il mio cuore disperato”.
A partire da quel momento in poi, quindi, Oria viene spesso avvolta dalla nebbia, occasione durante la quale viene ricordata la tragica uccisione dell’innocente.
Ogni qualvolta si presenta la foschia, inoltre, gli anziani del posto ricordano l’avvenimento con una triste cantilena, che dice: “Ad Oria fumosa, uccisero una bambina così piccola che potevano metterla in una tasca”.
Foto di: @valentinaanne13 (Instagram).
Data: 31 Ott 2019
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