Home » Notizie Puglia » News Lecce »
Nel Presidio ospedaliero Vito Fazzi di Lecce è stato eseguito in questi giorni il primo trapianto di cornea su una paziente di 81 anni arrivata al nosocomio con una diagnosi di cheropatia bollosa.
L’equipe dell’intervento eseguito con successo è stata composta dal dottor Gianluca Besozzi e dal dottor Giuseppe Nitti, entrambi medici dell’Unità operativa complessa di Oftalmologia diretta dal dottor Antonio Mocellin con l’assistenza anestesiologica del dottor Pietro De Donno.
Utilizzando le tecnologie dedicate alla chirurgia oftalmologica – come spiegato in una nota stampa – è stato possibile effettuare questo delicato intervento chirurgico, il cui obiettivo è stato quello di restituire la vista in un occhio ipovedente.
I pazienti con patologie corneali che necessitano di trapianto, dunque possono fare riferimento anche al “Vito Fazzi” di Lecce. Questa opportunità, dopotutto, evita a pazienti e familiari i disagi causati dagli spostamenti fuori regione.
La cheratopatia bollosa è un disturbo oculare che causa un rigonfiamento della cornea (la membrana trasparente davanti all’iride e alla pupilla) simile a una vescica.
La cheratopatia bollosa è più frequente nei soggetti anziani. Può comparire da sola, può essere familiare e, a volte, verificarsi dopo un intervento chirurgico all’occhio, come l’asportazione della cataratta.
La diagnosi di cheratopatia bollosa si basa sul tipico aspetto di una cornea edematosa e opacizzata, con vescicole superficiali. Per esaminare la cornea viene usata una lampada a fessura, ossia uno strumento che permette al medico di esaminare l’occhio con un ingrandimento elevato. Durante l’esame il medico può instillare alcune gocce oculari contenenti un colorante giallo-verde chiamato fluoresceina. La fluoresceina colora temporaneamente le aree danneggiate della cornea, consentendo di vedere aree danneggiate altrimenti non visibili.
Fonte: Manuale MSD
Data: 12 Set 2020
Riproduzione riservata. La riproduzione è concessa solo citando la fonte con link all'articolo.