Taranto: Lacci
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Lacci, al Tatà di Taranto va in scena Silvio Orlando

Lacci
Evento
Lacci
Località
Taranto (TA) - c/o Teatro Tatà
Data/periodo
9-10 gen 2018
Orario
ore 21:00
Ingresso
a pagamento

Le ipocrisie, il fallimento della famiglia e della generazione del ’68. Ecco i principali nodi tematici che attraversano “Lacci”, lo spettacolo teatrale che rinnova e consolida il sodalizio artistico fra Silvio Orlando e Domenico Starnone. In scena presso il Teatro Tatà di Taranto, martedì 9 e mercoledì 10 gennaio, questa tragedia contemporanea, quasi mascherata da commedia, con personaggi pieni di sfumature, dove ci si rende conto che niente è più tenace di quei lacci invisibili che legano le persone.

«Se tu te ne sei scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie». Si apre così, con parole definitive, la lettera che Vanda scrive al marito andato via di casa, lasciandola in preda a una tempesta di rabbia impotente e a domande che non trovano risposta. Un mix di livore, rabbia e impotenza. La storia, infatti, ripercorre le attese, le sconfitte, i ripensamenti interni ad un amore e alle sue conseguenze, e porta già nei nomi una promessa di rovina. I due protagonisti si sono sposati giovani all’inizio degli anni Sessanta, per desiderio di indipendenza, ma poi attorno a loro il mondo è cambiato, e ritrovarsi a trent’anni con una famiglia a carico è diventato un segno di arretratezza più che di autonomia. Silvio Orlando interpreta il ruolo del marito che torna dalla famiglia abbandonata anni prima, per scoprire intatto il risentimento della moglie e dei figli, privi di modelli da seguire o, almeno, da comprendere.

Domenico Starnone ci regala una storia emozionante e fortissima, il racconto magistrale di una fuga, di un ritorno, di tutti i fallimenti, quelli che ci sembrano insuperabili e quelli che ci fanno compagnia per una vita intera. Ci pensa il regista Armando Pugliese a trasporre il dolore di questa storia sul palcoscenico, dipingendo un affresco generazionale, un affondo amaro diretto alla società del boom economico, un’analisi disincanta della situazione contemporanea segnata da miseria materiale e morale. Come afferma una delle protagoniste, «i nostri genitori sono passati dalla miseria all’agiatezza; noi stiamo passando dall’agiatezza alla miseria».

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