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La Burrata pugliese è il terzo formaggio preferito al mondo

La Burrata pugliese è il terzo formaggio preferito al mondo

Terza in classifica mondiale di Taste Atlas, la Burrata pugliese vien subito dopo al Parmigiano Reggiano e al Gorgonzola come preferenza a livello mondiale.

E’ podio per la Burrata pugliese, terzo formaggio preferito al mondo

Il primo posto in classifica va al Parmigiano Reggiano, amato a livello planetario, seguito subito dopo da Gorgonzola piccante e dalla Burrata pugliese, medaglia di bronzo globale. Al quarto posto invece si posiziona il Grana Padano. Si può dire, quindi, che il podio ha i colori dell’Italia e a stabilirlo è Taste Atlas.

Per chi non lo conoscesse, Taste Atlas è un portale gastronomico di riferimento per gli appassionati del settore che, a livello mondiale, fornisce informazioni e suggerimenti sulle tradizioni della tavola, i prodotti eccellenti e i ristoranti.

Qual era la sfida?

La sfida è stata tra cinquanta tipologie di formaggi ritenuti i migliori del mondo, e l’Italia ricopre ben otto posizioni nella top ten internazionale.

Se i primi quattro formaggi in classifica sono orgogliosamente italiani, in quinta posizione troviamo il messicano Oaxaca cheese. Stracchino di Crescenza e mozzarella di bufala campana si aggiudicano rispettivamente la sesta e la settima posizione per lasciare il campo, in chiusura, al Pecorino sardo e a quello toscano.

I migliori formaggi del mondo parlano rigorosamente italiano

Questa è una considerazione ancora più veritiera se si realizza che ben diciotto formaggi dei cinquanta selezionati, sono rigorosamente Made in Italy. Grazie a questa sfida, l’Italia si porta a casa un grande risultato in un campo in cui è abituata ad avere pochi concorrenti: l’arte culinaria.

Da Andria sul tetto del mondo: la burrata è un trionfo italiano ma di orgoglio tutto pugliese

A vincere questa volta non è un singolo o una squadra, ma una tradizione di gusto e bontà che porta il nome di “Burrata di Andria IGP“. Un trionfo per maestri dell’arte casearia che rende merito all’intuizione di Lorenzo Bianchino, il primo ad inventare la burrata.

Come è nata la burrata?

La storia infatti racconta che nei primi decenni del secolo scorso, durante una forte nevicata, fu impossibile portare il latte in città dalle masserie.

In quell’occasione, il casaro andriese Lorenzo Bianchino ebbe l’idea di creare un “sacchetto” di pasta filata in cui racchiudere degli sfilacci fatti della stessa pasta, immersi nella panna che affiorava dal latte (la cosiddetta stracciatella). Richiuse il tutto e modellò con cura l’imboccatura donandole la caratteristica forma che conosciamo oggi. 

Nacque così la prima Burrata di Andria, che oggi è ritenuta uno dei più pregiati e particolari prodotti caseari a livello mondiale. Per valorizzare questo prodotto, che ha ottenuto il riconoscimento dell’indicazione geografica protetta, è sorto il consorzio a tutela della burrata di Andria.

La burrata di Andria è IGP

Oggi la Burrata di Andria, grazie al riconoscimento IGP, è dotata di un disciplinare di produzione che definisce la qualità delle materie prime, il metodo produttivo in rispetto della tradizione. Questo impone lo sfilaccio manuale della pasta filata che andrà a comporre la stracciatella, così come lo spessore del sacchetto intorno ai 2 millimetri di spessore. E’ d’obbligo anche la completa tracciabilità ed il logo europeo che consente di stabilire l’originalità del prodotto.

La Burrata ha sempre avuto successo nei mercati esteri

Nota, negli anni sessanta, era infatti la passione dello Scia di Persia per la nostra Eccellenza che ne chiedeva la spedizione via aerea per averla il più fresca possibile. Oggi grazie agli Chef stellati che la utilizzano nei loro menù, ha raggiunto ogni angolo della terra, dagli Stati Uniti al Giappone, dalla Cina al Canada, da Dubai a Singapore.

Dopo questo trionfo nella sfida di Taste Atlas la richiesta di Burrata pugliese andrà alle stelle!


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