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L’equipe multidisciplinare dei trapianti di fegato del Policlinico di Bari ha salvato in meno di 24 ore un paziente di soli 20 anni.
Ismail Sangare, questo il nome del ragazzo, proveniente dalla Costa d’Avorio, è arrivato al pronto soccorso, così come raccontato in una nota del presidio ospedaliero, con un’epatite fulminante, motivo per il quale è stato prontamente sottoposto al trapianto del fegato.
Sbarcato in Italia con un barcone un anno e mezzo fa e ora con regolare permesso di soggiorno, il giovane ivoriano ha iniziato a sentirsi male mentre era a lavoro in un bar della città. Portato subito d’urgenza al pronto soccorso barese, gli è stata diagnosticata un’insufficienza epatica acuta, motivo per il quale Ismail è subito stato ricoverato in rianimazione.
In meno di un giorno, per sua fortuna, si è subito reso disponibile un fegato donato da una famiglia pugliese. Subito operato da una equipe di 12 persone tra medici, infermieri e personale sanitario, il trapianto è riuscito e il ragazzo è stato prontamente dimesso. Ad ospitarlo, per la durata della convalescenza durante la quale non potrà lavorare, sarà una casa di comunità di Acquaviva delle Fonti: a trovargli la sistemazione, in una gara di solidarietà avviata dal personale, è stata un’infermiera del reparto che lo ha seguito.
Oltre alla soddisfazione per l’aspetto umanitario di questa vicenda, il trapianto di Ismail è stato il 400esimo. Come ha ricordato ll direttore dell’Uoc Chirurgia generale e Trapianti di fegato, Luigi Lupo, l’Unità operativa complessa di Chirurgia generale e Trapianti di fegato ha portato a termine in circa 15 anni 400 interventi. In media si sono svolti circa 20 trapianti l’anno ma il numero di interventi, grazie a una progressiva sensibilizzazione della popolazione al tema della donazione degli organi, è in crescita.
La storia di Ismail, dopotutto, ne è un chiaro esempio.
Data: 4 Mar 2020
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