IPASVI BAT, gli auguri di Natale arrivano con un sorriso in rete

Un sorriso per augurare buon Natale e “costruire un nuovo futuro insieme”: è l’idea lanciata sui social negli scorsi giorni dal collegio IPASVI BAT. Gli infermieri della sesta provincia portano i loro auguri di buone feste sulla rete, attestando la propria costante vicinanza all’ammalato. L’idea è nata dal consiglio direttivo e ha “lo scopo di affermare la professionalità e la preparazione degli infermieri attraverso la promozione, la valorizzazione, l’evoluzione, la sperimentazione, lo studio e la ricerca. Vogliamo dimostrare le proprie competenze e garantire un’assistenza qualificata attraverso un gesto semplice come un sorriso”.

Gli infermieri della sesta provincia augurano buone feste al suon di “Diventa virale”

L’hashtag #unsorrisopernatale è stato immesso nel mondo della rete da qualche giorno ed è presto diventato virale: nei prossimi giorni il collegio IPASVI BAT pubblicherà alcuni video sul proprio canale Youtube, per dimostrare che con un semplice gesto come il sorriso si possono curare molte malattie e si può garantire una adeguata assistenza delle cure al cittadino. Tutti gli infermieri potranno partecipare inviando un messaggio alla pagina facebook IPASVI BAT con una foto con l’hashtag #unsorrisopernatale e la frase di dedica del sorriso. I migliori scatti saranno pubblicati nelle pagine social del collegio.

“Grazie alla rete e al passaparola di molti colleghi-il soddisfatto commento del presidente dell’IPASVI BAT Michele Ragnatela- stanno aderendo tantissimi infermieri da ogni parte d’Italia, inviando foto che li ritraggono in divisa in ogni settore dell’assistenza, con l’obiettivo comune di dimostrare che la professione infermieristica è sempre vicino a chi ne ha bisogno con la semplicità dei gesti. Il sorriso non è soltanto un linguaggio non verbale del volto umano, per quanto semplice e spontaneo possa essere; esso racchiude un’immensità di significati e di valori inestimabili. La cosa più bella è cominciare a dare al sorriso il giusto valore che merita, non considerandolo più come una momentanea espressione facciale, ma come parte integrante della cura”.