Le mareggiate e i venti abbattutisi negli scorsi giorni sui cieli e sulle acque della Puglia hanno lasciato in dote diversi disagi, ma al tempo stesso hanno consegnato a fotografi e appassionati del genere di immortalare angoli ignoti e di offrire visioni particolari di simboli della Puglia. Tra questi, il faro di San Cataldo, a pochi chilometri da Lecce, in pieno Salento. Le intense piogge hanno causato un sollevamento del livello del mare, che ha superato così i limiti naturali e ha presto invaso la strada. “Esondazioni” ha definito il suo scatto il fotografo Davide Marullo Galby, autore dello scatto risalente al 30 novembre: icona di un mare che ha guadagnato negli anni tanti metri di spiaggia e litorale, fenomeno che preoccupa non poco gli idrogeologi pugliesi.
Il faro-Il faro di San Cataldo dista circa 10 chilometri dalla città ed è situato nell’insenatura che ospita i resti di un antico molo edificato intorno al II secolo d.C. dall’imperatore Adriano, al tempo in cui la città di Lecce era una colonia romana, denominata “Lupiae”. Originariamente, infatti, questo approdo era chiamato “Porto Adriano”. Il suo nome attuale, secondo la leggenda, deriva da un monaco irlandese che tornando da Gerusalemme naufragò presso Porto Adriano e si salvò miracolosamente. Da allora il porto prese la sua attuale denominazione, diventando Porto San Cataldo di Lecce.“
Data: 2 Dic 2016
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