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“Ciao sono Giulia Latorre, 22 anni di Taranto e sono la figlia del Marò Massimiliano Latorre, la cui vicenda è ormai tristemente nota da tutti”. Comincia così la lettera scritta dalla figlia di uno dei due militari italiani sotto processo in India alla pagina Facebook OmofobiaStop per rendere pubblica la propria omosessualità e spiegare la sua adesione al movimento pro Cirinnà. “Ho deciso di fare questo passo non per pubblicità, anzi forse è la cosa di cui ho meno bisogno, ma perché voglio dar e forza a quelle persone che hanno paura di mostrarsi per timore delle polemiche, degli insulti e delle conseguenze di un coming out”, scrive la giovane. Giulia conferma di “aver scritto quelle cose” ma di non spiegarsi “il perché di tutto questo clamore”. “Non sto smentendo nulla – dice – però vorrei non se ne parlasse più di tanto. L’ho scritto perché per me siamo tutti uguali, ho anch’io partecipato alla manifestazione per i diritti” degli omosessuali”.
Un intervento che ha spiazzato più di qualcuno, solo perché arrivato dalla prole di un’icona di destra come Massimiliano Latorre, il fuciliere di marina al centro della contesa internazionale con l’India dal 2012, diatriba giudiziaria che rischia di profilarsi tale per almeno altri due anni. Lo stesso Latorre, Sottufficiale della Marina Militare Capo di I Classe, era stato ricevuto due giorni fa dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella a Roma , in compagnia del Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio di Squadra Giuseppe De Giorgi. A Bari negli scorsi giorni ha invece parlato della vicenda Marò il presidente della Commissione Difesa al Senato, Nicola Latorre, che ha espresso l’auspicio” e “una ragionevole convinzione che debba essere accolta la richiesta” dell’Italia di far rientrare dall’India il fuciliere Salvatore Girone, prima della chiusura dell’arbitrato internazionale”.
Data: 27 Gen 2016
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