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Centro internazionale della ceramica, lavorata con tecniche che si tramandano da generazioni, il territorio fu abitato sin dal paleolitico. I resti più numerosi sono ascrivibili al medioevo, quando lungo la gravina furono realizzate scale, sentieri ed opere di canalizzazione.
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Il Castello Episcopio fu costruito alla fine del XIV secolo dall’arcivescovo Giacomo d’Atri, da qui il nome Episcopio; nel corso dei secoli è stato via via ampliato. Attualmente, nelle sale allestite in quelle che un tempo furono le stalle, è allestito il Museo della ceramica, dove sono esposte produzioni locali che vanno dall’VIII secolo a.C. ai nostri giorni. Il museo è diviso in cinque sezioni: archeologica, ceramica d’uso, maioliche, presepi e contemporanea.
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A ridosso del castello, lungo la Gravina San Giorgio, sorge il quartiere delle ceramiche, in cui nel medioevo vennero costruiti i laboratori artigianali di lavorazione della ceramica, tutt’ora qui sono concentrati un buon numero di laboratori, ricavati scavando ambienti ipogei nella roccia. All’interno dell’Istituto d’Arte cittadino, è allestito il Museo didattico delle maioliche, dove sono esposte opere del XVI e XVII secolo ed opere realizzate dagli studenti.
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Nel centro storico, in piazza Regina Margherita sorge la Chiesa Matrice, con la facciata in stile romanico pugliese, ai lati del portale di ingresso vi sono due colonne ottagonali poste su di un elefante e di un ippopotamo. Addossata alla facciata c’è la caratteristica cupola della cappella del Rosario rivestita di mattonelle policrome. L’interno è a navata unica con cappelle laterali, la cappella del Rosario è addobbata con motivi barocchi ed al suo interno vi sono gli altari dei protettori della città.
Alle spalle della chiesa Matrice, è possibile visitare la chiesa della Madonna del Carmine, costruita su di una grotta che custodiva un affresco della Vergine Maria; al suo interno è custodito un prezioso presepe in pietra leccese di epoca rinascimentale.
Meritano una visita le gravine che circondano l’abitato, la più imponente è la gravina di Riggio, lungo il suo percorso si trova anche l’unica cascata pugliese. Le altre gravine sono: la gravina Fullonese, quella di Fantiano e quella di San Biagio lungo la quale c’è una chiesetta con affreschi ed iscrizioni greche.
Prendendo la strada per Martina Franca, in periferia, c’è il convento di San Francesco da Paola, con l’annessa chiesa della Madonna delle Grazie, costruiti nel ‘500. Il complesso fu successivamente ricostruito a seguito della distruzione provocata da un terremoto nel 1711. Degno di nota è il pavimento che riveste il presbiterio realizzato in maiolica.
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