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Un vero e proprio tesoro nascosto nel Salento, a Porto Badisco, la Grotta dei Cervi, nei pressi di Otranto, è una delle curiosità di cui essere a conoscenza, chiusa al pubblico dal 1970 è stata oggetto di studi ed esplorazioni con le sue cavità sotterranee lunghe tre chilometri.
Un luogo ricco di storia e testimonianze antichissime che vanta la vicinanza con le località di Castro Marina e Santa Cesarea Terme.
La grotta, stando ai dati raccolti, fu un luogo abitato dalle prime comunità di agricoltori. All’interno della cavità le pareti sono tempestate di dipinti su cui è presente una specie di linguaggio ideografico con chiari simboli, uomini, animali, raffigurazioni astratte, folle danzanti e riunioni di importanti personaggi.
Una grotta che si caratterizzava come luogo di culto, un vero e proprio santuario per le popolazioni del Neolitico tra 8.000 e 5.000 anni fa, a cui si arriva attraverso numerose distese di uliveti, per un paesaggio tipico pugliese e arido. Un vero e proprio punto di riferimento spirituale nel corso del Neolitico, dove la pianura tutto intorno era un luogo fertile in cui coltivare graminacee, legumi, bovini, ovini e maiali.
Delle popolazioni che si alternarono nella Grotta dei Cervi non si sa quasi nulla. Non si conosce la loro lingua né la loro appartenenza etnica, ma le pitture parlano chiaro, narrando di una società basata su agricoltura ed allevamento, dove i pittogrammi avevano un ruolo propiziatorio per le attività quotidiane. L’acqua, sorgente di vita, aveva un ruolo particolare e simbolico, in associazione all’ambiente ipogeo.
Le grotte nella simbologia del passato rappresentavano il ventre materno, il grembo della Dea Madre, che veniva venerata dalle comunità agricole. Un luogo prezioso ed innocente, nel quale si tornava dopo la morte. A questo scopo sono state rinvenute testimonianze di sepolture in grotta, spesso in posizione fetale. Non si è riuscito a comprendere se i corpi fossero di donne, uomini, anziani o bambini, il materiale infatti è ancora in attesa di essere studiato dalla comunità scientifica.
Ospitata in una delle perle del Salento, la Grotta dei Cervi si trova a Porto Badisco, un luogo ricco d’incanto, bellezza e natura, dove pare non esistano spazio e tempo e le leggi si sciolgono nella storia universale. Vento, profumi, salsedine, macchia mediterranea, ricci e belvedere fanno di questo luogo una vera e propria cartolina della Puglia.
La leggenda narra infatti che proprio sulle dolci sponde di Porto Badisco approdò Enea su una piccola imbarcazione con il padre Anchise ed il figlio Ascanio. Proprio per questo la località è soprannominata “Approdo di Enea”, luogo antichissimo in cui stando alle testimonianze storiche si è compreso come ci abbiano stanziato i primi abitanti del Salento.
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Foto: FAI (Fondo Ambiente Italiano)
Data: 28 Mar 2021
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