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La sete di conoscenza non ha limiti di età. Questo spirito di rivalsa ha guidato tre anziani di Gioia del Colle che hanno finalmente coronato il sogno di conseguire la licenza media. Nicola Bellacicco di 86 anni, Domenica Nettis di 78 anni e Imma Scarciolla di 69 hanno discusso le loro tesine in videoconferenza, e ad ascoltarli al di là dello schermo di un PC c’erano nove docenti dell’Istituto comprensivo Carano-Mazzina della città nella quale risiedono.
L’esame di terza media dei tre nonni è stato organizzato nell’ambito del progetto “A scuola… Media 80”: Nicola, Domenica e Imma hanno studiato nella sede del “Centro Aperto Polivalente per Anziani” di Gioia del Colle e poi, grazie all’aiuto degli educatori della struttura, hanno esposto le rispettive tesi attraverso la piattaforma Zoom, largamente impiegata durata i mesi di lockdown.
Tornare tra i banchi di scuola è stato emozionante, perché ha permesso loro di realizzare un desiderio che hanno dovuto purtroppo accantonare quando erano bambini. I tempi erano diversi, così come le priorità: c’era la guerra, le famiglie avevano altre volontà ed esigenze, e a mancare era anche la fiducia in loro stessi.
Decenni dopo, però, hanno deciso di rispolverare quel vecchio sogno, si sono impegnati e il 10 giugno hanno affrontato l’esame di terza media, superandolo a pieni voti. Terminata la discussione, non hanno potuto contenere la felicità e in videoconferenza (a causa dell’emergenza coronavirus) hanno esclamato: “È un sogno che si avvera!”. Figli e nipoti hanno assistito emozionati all’esame dei loro cari, registrando con un video il lieto momento.
L’impresa dei tre anziani è stata commentata con orgoglio dal dirigente scolastico Leonardo Castellana: “Rispetto ad un clima che interpreta la scuola come un servizio utile, questi anziani ci stanno dando il messaggio che ben al di là dell’utilità, la scuola è un valore, che non serve a qualcosa ma alla crescita personale“.
Il signor Nicola ha preparato una tesina sul coronavirus, con riferimenti all’influenza spagnola e alla peste manzoniana. Dopo una vita trascorsa a lavorare nei campi e a ricostruire i muretti a secco, Nicola si è rimesso in gioco a 86 anni e il 10 giugno l’anziano signore ha potuto finalmente diplomarsi: “Studiare era una cosa che avevo dentro da bambino, ma quando avevo 9 anni, durante la terza elementare la guerra mi costrinse a non andare più a scuola. Era troppo pericoloso percorrere a piedi 7 chilometri all’andata e al ritorno, col buio ogni giorno, per andare dalla nostra casa in campagna fino alla scuola in paese”.
Chella, così viene chiamata la signora Domenica, lavorava da ragazza dell’azienda agricola di famiglia; poiché ultima di sette figli, il papà la obbligò a interrompere gli studi. La tesina da lei elaborata ha affrontato il tema del boom economico degli anni ’60. Domenica confessa di aver intrapreso questo percorso di studi “come un gioco. Ma oggi che ho scoperto la gioia di imparare, dico che non è detto che finirà qui, magari continuerò a studiare”.
La più giovane tra i tre pensionati è Imma, appassionata di pittura e lettura ed ex magliaia. Ha discusso una tesina sull’immigrazione: Ho scelto questo argomento perché è un problema molto attuale e perché il dramma che tante persone stanno vivendo oggi lo abbiamo vissuto sulla nostra pelle con i familiari che emigravano in America”. La signora confessa di non aver concluso gli studi “perché non mi sentivo in grado. Poi ho scoperto che è bello studiare”.
Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano aveva espresso la sua vicinanza e il suo supporto, dedicando a Nicola, Domenica e Imma un videomessaggio su Facebook: “Giunga a loro il mio incoraggiamento. Hanno superato persino le difficoltà della pandemia pur di portare a termine la loro impresa di superare gli esami di terza media”.
Data: 12 Giu 2020
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