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L’annuncio arriva direttamente dalla ministra per il Mezzogiorno Barbara Lezzi, che ufficializza la candidatura della città di Taranto per divenire sede dei Giochi del Mediterraneo 2025. È il primo passo per un percorso che prevede non solo la necessaria prossima istituzione di un comitato promotore che studi per bene come ottenere un risultato favorevole nella valutazione finale, ma che comprende anche un enorme rilancio per un territorio ricco di potenzialità ancora inespresse. Entrando nel dettaglio, i Giochi del Mediterraneo sono particolari competizioni sportive multidisciplinari nate prendendo come spunto i più celebri Giochi Olimpici, con la differenza che in questo caso i partecipanti siano ristretti alla sola cerchia delle nazioni affacciate sul Mar Mediterraneo, quindi Egitto, Francia, Grecia, Italia, Libano, Malta, Siria, Spagna, Turchia.
Quello dei Giochi del Mediterraneo è un evento di importantissima rilevanza mediatica, oltre che una grande opportunità di cambiamento per una città come Taranto, dalle mille potenzialità. Le competizioni, che la porterebbero sotto l’occhio curioso di tutto il mondo, possono essere il primo passo su cui pianificare un vero processo di crescita che è già in atto e riguarda la cultura, l’economia, le bellezza di un territorio, che rivendica con orgoglio la propria storia e le proprie possibilità. Sarà un momento in cui si potrà strategicamente pianificare una vera, prima coordinazione tra le possibilità della Città dei Due Mari, in cui avranno modo di lavorare sinergicamente aree come il rinato porto, l’aeroporto, la rete ferroviaria e gli impianti dediti alla viabilità.
La partecipazione in qualità di possibile sede dei Ventesimi Giochi del Mediterraneo 2025 da parte della città di Taranto nasce nell’ambito del Piano Strategico, promosso dalla Regione Puglia e dal Comune di Taranto, per contribuire a dare il via a una nuova pratica di sviluppo ecosostenibile del territorio jonico-salentino. Si parla di una prospettiva molto verosimile, già in passato diverse zone urbane in situazioni critiche come Glasgow, Bilbao, Barcellona o Torino, dinanzi la possibilità di un evento di forte rilevanza mediatica, hanno saputo dimostrare un ottimo lavoro nel campo dell’aggregazione identitaria e territoriale, rilanciando la propria immagine e le proprie aree strategiche.
Data: 28 Nov 2018
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