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I Fucacoste di Orsara di Puglia oggi in onda su “Geo”

“La puntata andrà in onda questo pomeriggio alle ore 17.”
I Fucacoste di Orsara di Puglia oggi in onda su “Geo”

Questo pomeriggio i riflettori della trasmissione televisiva Geo saranno puntati su una tradizione tutta pugliese, quella dei Fucacoste di Orsara di Puglia.

A partire dalle 17, su Rai Tre il programma condotto da Sveva Sagramola e Peppe Zullo parlerà dell’incredibile storia di questa ricorrenza molto sentita in tutta la Capitanata.

Ogni 1 novembre, infatti, Orsara di Puglia vede le sue strade tornare a illuminarsi per la festa del Fucacoste e Cocce Priatorje, la notte più lunga e splendente dell’anno dedicata al ricordo dei defunti.

Questa usanza, dai meno esperti confusa con la festa di Halloween, ha poco o niente in comune con quest’ultima: la festa pugliese è un momento di unione e condivisione che appartiene al 1200. Da quel momento in poi, questa tradizione si è trasformata in un rito che riunisce ogni anno migliaia di visitatori pronti per festeggiare tutti insieme.

Orsara di Puglia per l’occasione si anima di un intenso rosso accesso, dovuto al fatto che in ogni via, piazza e slargo c’è un covone che arde, scintille che ascendono al cielo (in dialetto, appunto, fucacoste), mentre centinaia di zucche intagliate in modo da raffigurare sembianze umane e illuminate internamente decorano il paese, ricordando le “teste del Purgatorio” (cocce priatorje).

Quando è nata la tradizione

A partire dal 1200, dunque, tra le vie di Orsara di Puglia veniva posto davanti a ogni uscio di casa un olio in una bacinella piena d’acqua e sormontata da una lampada. Questo veniva fatto poiché, secondo gli abitanti del posto, la luce fioca della candela avrebbe mostrato la sfilata delle anime del purgatorio. Per un maggiore legame cielo-terra, inoltre, si era soliti fa ardere la ginestra, la cui particolarità è quella di far volatizzare velocemente le sue fiamme.

Tutto questo viene realizzato poiché si ritiene che le anime dei defunti, nella notte tra il 1 e 2 novembre, visitino i parenti e tornino alle dimore dove avevano vissuto, si riscaldino grazie ai fuochi accesi e proseguano nel loro viaggio. Le zucche servono invece per far ritrovare al defunto la casa dove era vissuto.

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