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È stato impiantato la scorsa settimana il primo nucleo di 260 lecci, con l’obiettivo di risanare un terreno compromesso da anni per la contaminazione causata da inquinanti prodotti dall’acciaieria Ilva. Una vera e propria foresta in città che servirà a risanare un terreno devastato da anni ed anni d’inquinamento. L’iniziativa, promossa dal Rotary Club locale, ha creato un primo nucleo per quella che dovrà essere una foresta urbana di ben cinque ettari nel quartiere Tamburi. Un luogo sottoposto da anni alle emissioni di diossina e di altri residui industriali provenienti dall’Ilva. Alto il numero di tumori e mortalità infantile nella zona, superiore rispetto a quello registrato nella media regionale.
L’effetto di fitodepurazione della nuova foresta potrà essere utile per risanare il terreno con l’assorbimento dei metalli pesanti da parte delle radici. Il comune di Taranto, dopo questo primo intervento, con l’uso dei 6,8 milioni di euro sui 40 stanziati dallo stato per il recupero di questo quartiere, allargherà la foresta sino a raggiungere i cinque ettari.
L’iniziativa del Rotary, dopo un’attesa lunga più di 15 anni e con i tentativi di varie amministrazioni che si sono avvicendate, è finalmente riuscita ad inaugurare, proprio nella città di Taranto, il primo nucleo di foresta urbana. Un evento a cui hanno partecipato il presidente internazionale del Rotary, Ian Risely, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci ed il vice sindaco ed al contempo assessore all’ambiente Rocco De Franchi. Un evento svoltosi a margine della Conferenza Presidenziale 2018 del Rotary International, organizzata per la prima volta in Italia nel teatro Orfeo di Taranto, dedicata alla “Salute materna e infantile e la pace”. Un vero e proprio polmone verde che ridarà ossigeno alla zona nei pressi dell’Ilva con un effetto di fitodepurazione non indifferente.
Data: 2 Mag 2018
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