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La Puglia ha importanti fondi europei, atti a migliorare i diversi settori della regione, che, attraverso questi finanziamenti potrebbe migliorare i propri servizi.
Le piccole e le medie imprese (PMI) hanno ricevuto un miliardo e 400 milioni; la ricerca è stata aiutata da 610 milioni di euro e la razionalizzazione della spesa sanitaria ha ottenuto ben 87 milioni.
L’utilizzo di questi fondi europei è destinato alla ricaduta occupazionale. In particolare il finanziamento riservato alle piccole e medie imprese, i cui fondi in Puglia hanno riservato le cifre più grandi, prevede un incremento previsto di circa 18mila addetti.
Dopotutto i progetti che vedranno realizzarsi saranno oltre 9 mila, con un importo complessivo di 3,4 miliardi di euro. Il PIL regionale negli ultimi anni ha visto una crescita positiva tanto che sono nell’ultimo triennio lo stesso è cresciuto del 3% e ha creato 55 mila nuovi posti di lavoro.
Oltre alle piccole e medie imprese a ricevere gli interventi saranno anche il territorio e l’ambiente, sui quali si punterà a migliorare il servizio fognario.
A questi si aggiungono gli interventi per il sistema dei trasporti (69 milioni di euro) e del turismo–cultura (70 milioni di euro). Importantissima sarà l’attenzione riservata ai servizi territoriali socio-sanitari e sanitari a cui sono stati dati 87 milioni di euro tra i fondi europei. Oltre al miglioramento di questo importante settore si cercherà di combattere la povertà in favore dell’inclusione sociale.
Oltre a quelli ottenuti dall’Europa, ieri mattina la Conferenza dei Presidenti delle Regioni ha ripartito il Fondo Sanitario Nazionale del 2019, decretando che alla Puglia saranno destinati ben 57 milioni in più rispetto a quelli del precedente anno.
Questa somma è aumentata in quanto in tutta la regione, a partire dal Gargano a finire al Salento, c’è stata una diminuzione della popolazione residente e un aumento dell’età media che ha influito sui criteri di calcolo.
Data: 15 Feb 2019
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