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Il Policlinico Riuniti di Foggia, nell’ottica di operare un potenziamento della dotazione tecnologica a beneficio della diagnosi e della cura delle patologie oncologiche, ha programmato la sostituzione di due acceleratori lineari con due ad energia alta e multipla il cui fine è quello di elevare la qualità delle prestazioni e ridurre i tempi di attesa nell’ambito del trattamento delle patologie oncologiche.
Centro di riferimento per l’area a nord della Puglia, la Struttura di Radioterapia rientra all’interno dei percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali in fase di riorganizzazione nella Rete oncologica secondo un percorso strutturato e governato dall’Agenzia Regionale per la Salute e il Sociale della Puglia.
Come ricordato dal dott. Giuseppe Bove, Direttore del Dipartimento Onco-Ematologico e della Struttura Complessa di Radioterapia del Policlinico Riuniti di Foggia, l’attività svolta all’interno del reparto consiste in circa 200 mila prestazioni ambulatoriali all’anno, compreso i day service di cui quasi il 30% è erogato in favore di pazienti residenti fuori provincia e l’8% di quelli fuori regione.
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Con l’acquisizione dei due acceleratori lineari, dunque, si offrono all’utenza delle prestazioni migliorate non solo qualitativamente ma anche quantitativamente. I nuovi arrivati, infatti, utilizzeranno una tecnologia avanzata che permetterà di trattare i tumori con rapidità e precisione, abbreviando così i tempi di cure da metà fino a un ottavo rispetto a quelli della radioterapia standard.
Gli stessi, inoltre, consentiranno di effettuare trattamenti di radioterapia personalizzati, grazie alla modulazione dell’intensità del fascio radiante, al monitoraggio della posizione esatta della malattia e al costante controllo dei movimenti del corpo per effetto della respirazione. Consente, inoltre, un’applicazione accurata e innovativa nel caso di malattie con localizzazioni dalle forme complesse e particolari, molto difficili da trattare con precisione prima di questo momento.
Il vantaggio prodotto dall’unione di queste tecniche, dunque, è dato dalla possibilità di erogare un’elevata dose di radiazioni sull’area colpita dalla neoplasia, salvaguardando così gli organi sani. Questo procedimento, come evidente, comporta un grande vantaggio clinico per il paziente.
Il trattamento ad intensità modulata (IMRT), se applicato con un movimento ad arco, detto VMAT/RapidArc, consente di irradiare con estrema accuratezza lesioni neoplastiche dalla forma complessa, anche molto piccole, e situate in vicinanza di organi vitali sani.
Attivando anche la tecnologia di monitoraggio della posizione della malattia – radioterapia guidata dalle immagini IGRT – è possibile personalizzare al meglio il trattamento. In termini pratici, questo significa che il paziente, giornalmente o settimanalmente, viene sottoposto a radioterapia con verifica che l’area irradiata corrisponda perfettamente a quella malata.
Infine, quello del controllo dei movimenti respiratori – gating respiratorio – è un particolare procedimento che permette di identificare l’area da irradiare in sincronia con il movimento della respirazione, risparmiando così i tessuti sani che altrimenti verrebbero sottoposti a irradiazione.
Data: 22 Ago 2020
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