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Aria di festa a Roseto Valfortore con il consueto appuntamento de “I Foche de Sant’Antone“, i caratteristici falò in onore di Sant’Antonio Abate. Eremita egiziano fondatore del monachesimo cristiano, il Santo è vissuto tra il III e il IV secolo ed è venerato come protettore degli animali domestici, dei macellai, dei salumieri, degli allevatori e dei contadini.
A riscaldare i Monti Dauni, sabato 18 gennaio, è ancora una volta il calore dei falò devozionali, accuratamente allestiti dai rosetani sin dalle prime ore del mattino in diversi luoghi del paese. Il tutto immerso in una suggestiva atmosfera animata da canti e danze popolari, esposizione di sculture in legno, rappresentazione teatrali in vernacolo rosetano e degustazioni di prodotti tipici del territorio, rigorosamente accompagnati dall’ottimo vino locale.
Se dal punto di vista religioso, questa festa è perlopiù legata ad antichi riti di benedizione riferiti al ciclo delle stagioni o al raccolto nei campi, secondo la tradizione popolare, questo è il periodo che apre il Carnevale e che coincide con l’uccisione del maiale.
Contenuto
Tratto peculiare de I Foche de Sant’Antone è quello di essere delle vere e proprie opere d’arte. I cittadini, organizzati in gruppi di lavoro, preparano con cura le cataste di legno ricreando simboli del paese, scene di vita quotidiana, animali, monumenti e tanto altro ancora, per aggiudicarsi la vittoria nella gara dei fuochi, il cosiddetto “palio di Sant’Antonio”.
Ore 18.30 Benedizione degli animali in Piazza Bartolomeo III di Capua e passaggio della giuria per le vie del paese (ad essere premiati sono i fuochi più tipici, artistici ed armoniosi)
Ore 20.00 Sagra dei piatti tipici del borgo: Menù con piatti tipici della tradizione rosetana più antica, dal pancotto al soffritto, da “patan, pparul e sausicch” a cotica e fagioli e tanti altri prodotti che renderanno la vostra permanenza più piacevole.
Ore 22.00 Premiazione dei fuochi con ricchi premi