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Si respira aria di festa in Puglia, con le celebrazioni in onore di San Martino, un Santo particolarmente legato a questa terra dal momento che ogni anno, l’11 novembre, coincide con la fine dell’annata agraria di cui si festeggiano i frutti, soprattutto l’uva da cui si produce il Vino Novello, protagonista di questa giornata. Fra riti in chiesa, luminarie, fuochi, bande, caldarroste, lupini e sarde salate, accompagnate da abbondante e generoso vino appena spillato dalle botti delle cantine patronali, anche nel meraviglioso borgo di Martina Franca si rende omaggio a San Martino di Tours, uno tra i primi santi non martiri proclamati dalla Chiesa, nonché patrono della città. “Sammartène de le semmìnte“, così è chiamata questa festività nel dialetto locale, poiché durante la messa solenne nella Basilica sono esposte, insieme alle statue argentee dei Patroni Martino e Comasia, le sementi di grano benedetto.
Curiosa e interessante la storia del santo, da sempre contraddistinto da un profondo senso di solidarietà e carità verso il prossimo. La leggenda racconta, infatti, che Martino di Tours, ancora nelle vesti di soldato vide un mendicante nudo e affamato e ne ebbe pietà: scese da cavallo e tagliò in due il suo mantello per offrirlo al poveretto. La mattina seguente il mantello del soldato tornò ad essere intatto, come se nulla fosse successo. Sconvolto, Martino vide in quell’accadimento la mano di Dio e si convertì al Cristianesimo, diventando uomo di preghiera e azione, fino ad essere anche proclamato vescovo dai cittadini di Tours
La città di Martina Franca riserva questa giornata allo svolgimento della tradizionale Fiera di San Martino: le macellerie si dedicano alla preparazione del brodo di carne e della porchetta, mentre in zona Ortolini si svolge la classica fiera degli animali, dove poter ammirare e comprare cavalli e asini murgesi, animali da cortile e le “uarnamentére” (commercianti di finimenti per cavalli) che espongono fruste, “scruiàlere” (frustini in nerbo di bue), campanelli e selle. Piazza XX Settembre e Corso Italia lasciano spazio all’esposizione dei mastri cappottari, a cura delle industrie di confezioni martinesi, mentre in Corso Messapia, Viale Carella e Piazza Filippo d’Angiò sarà possibile passeggiare tra le bancarelle di casalinghi e alimentari (dai capperi salati al miele calabrese, dalla salsiccia piccante ai caciocavalli podolici).