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Tra i numerosi prodotti genuini che la Puglia ha da offrire c’è anche un legume dalle origini antichissime, la fava di Zollino, prelibatezza coltivata nello stesso territorio di un’altra bontà: il pisello nano.
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Questo prodotto, consumato principalmente nella Grecia Salentina e localmente conosciuto come “Cuccia”, è stato inserito all’interno della lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
Legume quasi elitario, la fava di Zollino continua tutt’oggi ad essere coltivata seguendo delle tecniche tradizionali che si sono tramandate di padre in figlio. Le sue piante, scelte con cura e manualmente, vengono seminate nel mese di novembre e poi raccolte verso la prima metà di maggio.
Non appena questo prodotto raggiunge la sua giusta maturazione, viene realizzata la battitura delle piante con dei bastoni. A questo punto, le fave vengono separate e selezionate o una ad una o con dei più recenti macchinari.
È proprio a questo punto che le fave di Zollino sono pronte per essere gustate in tutta la propria bontà. Il segreto del loro successo è sicuramente da ritrovare nella sua resistenza maggiore alla cottura che le permette di mantenersi integra.
Ritenuta nell’antica Grecia una reincarnazione degli spiriti morti e per questo evitata, la fava di Zollino è stata poi rivalutata nel corso degli anni tanto da essere stata, fino allo scorso secolo, la principale fonte di proteine nell’alimentazione delle popolazioni del sud Italia.
Consumata sia fresca che cotta dopo l’essiccatura, la fava di Zollino viene solitamente gustata accompagnata da un altro tipico prodotto pugliese, la ricotta marzotica o da un pecorino fresco.
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Per poterlo apprezzare ancora di più, generalmente questo legume viene cucinate con le cicorie, per una vera leccornia da leccarsi i baffi.
Data: 25 Mag 2020
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