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«Mi chiedevo quanto un amore potesse durare, così lontano e distante, senza contatti e senza più ragioni, custodito solo nella memoria, sfiorandosi. Avevo amato moltissimo la Russia…». È una dichiarazione d’amore a tutti gli effetti ad aprire il libro di Ezio Mauro, ex direttore de La Repubblica, dedicato alla Rivoluzione d’Ottobre, ”L’anno del ferro e del fuoco”. A presentare quest’ultima creazione, sarà l’autore stesso, ospite, martedì 30 gennaio, della Sala Università di Palazzo Nervegna in via Duomo a Brindisi, dove avrà l’opportunità di dialogare con la giornalista Annagrazia Angolano.
Tutto inizia nel dicembre del 1916, a San Pietroburgo, dove venne ucciso con due colpi di pistola il ”monaco nero”, Rasputin, assassinato «tra un sabato e una domenica nella notte sospesa sulla rivoluzione». A cento anni di distanza, Ezio Mauro ritorna nei luoghi dell’insurrezione popolare che ha invertito la direzione della storia. Di San Pietroburgo esplora i palazzi principeschi e gli angoli più tetri, sulle orme dei fatti, delle storie proibite e degli arcani che hanno scandito il corso di un anno grandioso e terribile. E la scoperta della città si trasforma via via nel racconto delle vicende di cui è stata teatro.
Pagina dopo pagina, prende vita la rabbia, la paura e la tragedia di una popolazione stremata dalla guerra e dalla carestia. Ritorna in scena il furore che ha imprigionato l’anima di una città e la storia di un Paese, cambiando per sempre il loro destino. Con la penna del grande inviato, crea un cortocircuito tra passato e presente che rievoca nei luoghi della Rivoluzione la stessa atmosfera di sofferenza, di lotta e di speranza nel cambiamento che l’ha ispirata e accesa, sfociando poi nel Terrore. «Tutto quel che è accaduto dopo comincia qui. Anche se sembrava un inizio, ed era la fine del mondo».
Ezio Mauro è stato direttore di Repubblica dal 1996 al gennaio 2016. Entra nel mondo della carta stampata nel 1972 collaborando con la Gazzetta del Popolo di Torino, occupandosi soprattutto del terrorismo nero degli anni di piombo. Nel 1981 passa a La Stampa, dal 1988 lavora per La Repubblica. Nel 1990 torna a La Stampa assumendo l’incarico prima di condirettore, poi di direttore. È autore di L’anno del ferro e del fuoco, Cronache di una rivoluzione (Feltrinelli 2017), e ha collaborato con Zygmunt Bauman nella scrittura di La felicità della democrazia, Un dialogo (2011) e Babel (2015), editi da Laterza.