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Ex Convento Padri Domenicani, storia nel cuore di Mesagne

“La struttura è stata edificata per rendere onore alla Santissima Annunziata con un convento a lei dedicato.”
Ex Convento Padri Domenicani, storia nel cuore di Mesagne

La cittadina in provincia di Brindisi Mesagne, offre degli scenari impagabili che racchiudono in sé un bagaglio storico di tutto rilievo per merito delle sue inconfondibili tracce provenienti direttamente dall’età del Barocco. Dello stesso stile è l’ex Convento dei Padri Domenicani, struttura la cui storia e bellezza sono state inserite nei luoghi del cuore da preservare e valorizzare FAI.

Il centro storico in cui sorge il convento è molto caratteristico ed è costituito da numerose piccole stradine che assumono una conformazione a forma di cuore. Le abitazioni, rigorosamente in calce bianca tipiche del ‘700, fanno immergere in visitatore in un’atmosfera deliziosamente magica e quasi incantata, di cui fa parte anche quella dell’Ex Convento dei Padri Domenicani, la cui struttura storia è ora di proprietà comunale.

Ex Convento dei Frati Domenicani, una costruzione risalente al Seicento

Il nome della costruzione afferisce alla sua costruzione risalente al lontano 1530 e avvenuta in seguito al permesso dato ai Domenicani di edificare una chiesa in onore della Santissima Annunziata con un convento a lei dedicato. L’edificio, poi abitato dai religiosi, presentava le tipiche caratteristiche dei conventi contenendo al suo interno: il chiostro, il refettorio, la sala del capitolo, la cucina, i magazzini, il pozzo, le rimesse, il parlatorio, le cantine, il forno, le stalle, il dormitorio, l’ospizio, la biblioteca, l’archivio e le sale di lettura. Ad aumentare la magia del luogo ci sono i numerosi affreschi che lo decorano, come ad esempio il dipinto in onore del beato Nicola Paglia.

Il Convento dei Padri Domenicani a partire dalla sua costruzione e per tutto il Settecento diventò un importante centro di cultura in cui numerose personalità del mondo religioso si affacciarono nella struttura, fin quando il convento non venne sgomberato e utilizzato per altri scopi.

Ad oggi il luogo, di proprietà comunale, resta una delle bellezze che attestano le passate attività culturali della cittadina.


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