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A Ceglie Messapica il primo esoscheletro d’Europa per gli arti inferiori

“EKSO NR permette di migliorare la postura e il cammino grazie a batterie e sensori che sostituiscono le funzioni neuromuscolari.”
A Ceglie Messapica il primo esoscheletro d’Europa per gli arti inferiori

La Fondazione San Raffaele di Ceglie Messapica è il primo presidio ospedaliero d’Europa ad essere dotato di EKSO NR (Neuro Rehab), un esoscheletro robotizzato per la riabilitazione degli arti inferiori.

Questa nuova palestra robotica, inaugurata lo scorso 4 dicembre, è un ulteriore sostegno che si aggiunge a quelli destinati alle terapie riabilitative ed è, naturalmente, costituito dalle migliori tecniche all’avanguardia per permettere un recupero maggiore al paziente.

L’esoscheletro EKSO NR è da tutti gli esperti del settore considerato un vero e proprio gioiello della nuova tecnologia in quanto permette di personalizzare e quindi di rendere più efficace sia la postura che il cammino del paziente grazie a delle specifiche batterie e a dei sensori che sostituiscono il lavoro delle funzioni neuromuscolari. Questo nuovo trattamento, realizzato appositamente per la neuro riabilitazione, è il primo esoscheletro approvato per essere utilizzato nelle terapie di tutti quei pazienti che hanno visto venir meno la propria funzionalità motoria in seguito alla diagnosi di ictus o di lesioni al midollo spinale.

EKSO NR, l’esoscheletro robotizzato

L‘EKSO NR, inoltre, è dotato anche di un software in grado di personalizzare la forza di supporto del motore per vari livelli di disabilità: in questo modo si può impostare l’esoscheletro sia per l’assistenza completa che più moderata quando il movimento riesce ad essere avviato dal paziente.

Il primo ad aver indossato l’esoscheletro, come riferito in una nota stampa, è stato un ragazzo di 29 anni di Campi Salentina. Questi, affetto da una lesione midollare completa dal 2010, anno dell’incidente in moto che non gli ha più permesso di camminare, è riuscito dopo 9 anni di immobilità a rimettersi in piedi. Accompagnato dai due fisioterapisti che hanno seguito tutto il suo percorso di riabilitazione, il 29enne si è mosso per i corridoi del San Raffaele, per un totale di oltre 500 passi in soli 15 minuti.

Come evidente, e come affermato dal direttore medico della Fondazione, il prof. Natale Santucci, il futuro della riabilitazione è nella robotica, unica tecnologia in grado di massimizzare i risultati di recupero di una persona che a loro volta sono frutto di approfonditi studi realizzati dai ricercatori.

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