Taranto: Edipo re Edipo a Colono
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Due registi per due “Edipo”: la Compagnia Mauri-Sturni

Edipo re Edipo a Colono
Evento
Edipo re Edipo a Colono
Località
Taranto (TA)
Data/periodo
21-22 feb 2017

Cavallo di battaglia della Compagnia Mauri-Sturno, già portato in scena nel 1982 e nel 1995, a distanza di ventidue anni Edipo torna in un nuovo doppio allestimento in scena al Teatro Orfeo di Taranto il 21 e 22 febbraio.

Interessante la scelta di fondere due spettacoli in uno, con l’obiettivo di completare in un solo quadro, ma attraverso due regie diverse, la storia di uno degli eroi più illustri della mitologia classica.

Due generazioni di registi a confronto, nel segno della collaborazione e della continuità, pensando al futuro del teatro. Così, i due capolavori che Sofocle compose nel V sec a.C., Edipo Re ed Edipo a Colono, si trasformano, nelle mani esperte dei registi Andrea Baracco e Glauco Mauri, in due tragedie opposte e complementari, dove il fil rouge è affidato anche alla presenza, nei due spettacoli, degli stessi personaggi e degli stessi attori (in ruoli diversi).

Dramma di un immeritato destino, Edipo Re è indiscutibilmente uno dei momenti più alti del pensiero greco.

Il re tebano che inconsciamente uccide il padre e sposa la madre, e che poi viene a conoscenza dei propri misfatti, è la storia dell’uomo alla ricerca della verità, della lotta contro il destino, anche al prezzo di enormi sofferenze. É l’emblema della fragilissima felicità umana,

Quando il sipario si riapre sulla seconda tragedia sofoclea Edipo a Colono, l’immagine è totalmente nuova. Il protagonista è vecchio, cieco ed errante, confortato dalla tenerezza delle figlie premurose.

Edipo ha compreso se stesso, ha accolto la sua sofferenza in nome della verità e, nonostante i suoi occhi siano al buio, egli può finalmente “vedere” la luce.

Evidente lo scarto visivo fra i due spettacoli, che oscillano fra le tenebre di una Tebe “scura e apocalittica” e il candore della luce che avvolge la scena sul finale, simbolo di una verità tanto dolorosa quanto desiderata.

«Solo nell’interrogarci comincia la dignità di essere uomini.» raccontano i registi. «Convinti che il Teatro sia un’arte che può e deve servire “all’arte del vivere” affrontiamo queste due opere classiche per trovare nelle radici del nostro passato il nutrimento per comprendere il nostro futuro. In un oggi così arido di umanità e di poesia questo è il nostro impegno e il nostro desiderio».

Taranto
Teatro Orfeo
Via Pitagora, 78
ore 20:30
ingresso a pagamento
Info. 0994533590

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