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Considerato una perla rara e preziosa, il Dolmen della Chianca di Bisceglie è un reperto storico di inestimabile valore.
Appartenete all’età del Bronzo, questa costruzione arcaica fu scoperta dagli archeologi Samarelli e Mosso nel 1909 nella località (dalla quale prende il suo nome) la Chianca, in una zona non molto distante dal Pulo di Molfetta.
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Orientati ad est, come tutte le costruzioni di questo tipo, il monumento megalitico preistorico è costituito da un corridoio e da una cella, dall’altezza di circa 1 metro e 80 centimetri ed è ricoperta da una lastra le cui dimensioni sono 3,85 per 2,40 metri. Il corridoio – lungo 7,50 m – è formato da lastroni piatti, infissi verticalmente nel terreno, di altezza notevolmente inferiore rispetto a quelli della cella.
Ma qual era la sua funzione? E cosa rende questa scoperta così sensazionale anche dopo un secolo?
I dolmen, complice anche la loro millenaria storia, sono di inestimabile valore in quanto rappresentano le antiche sepolture riutilizzabili, tanto che si pensa che alcune tombe possano essere state impiegate per secoli.
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Nello specifico, quando il Dolmen di Bisceglie fu scoperto, i contadini, ignari dell’importanza di quanto rivenuto, avevano già rimosso tutto prima che venissero effettuati gli scavi. Nonostante questo, però, nella cella sono stati ritrovati:
Al centro del dromos (ovvero il corridoio a cielo aperto), invece, furono rinvenuti i resti di un focolare circolare, costituito da una decina di centimetri di spessore e con una quindicina di stratificazioni, formato da cenere fine e ben battuta, mescolata a pezzi di carbone con ossa combuste di animali.
Ulteriori scavi, inoltre, hanno ipotizzato che ci siano stati due livelli e dunque due momenti di diversa deposizione: uno più antico, relativo ai livelli inferiori, che possono essere attribuiti al Protoappeninico e l’altro, di una fase non molto avanzata dell’Appenninico.
Come evidente, quindi, il Dolmen della Chianca rivela tantissimo sulle civiltà che hanno abitato la Puglia già da prima dell’arrivo di Gesù Cristo. Oltre al suo ottimo stato di conservazione, infatti, questo monumento megalitico custodisce un ricco corredo di oggetti rinvenuti, che non sono comparabili con quelli ritrovati negli altri dolmen del territorio barese.
Un altro riconoscimento a questo importante reperto storico è avvenuto nel 2011, quando il club UNESCO di Bisceglie, in linea con Progetto UNESCO dedicato al Decennio per la Cultura della Pace 2000-2010 “Heritage for a Culture of Peace, Monuments and Sites Messages of Peace” UNESCO, Mrs Clare Stark, Responsable off The ProgramParis, ha identificato nel “Dolmen della Chianca” il Monumento Messaggero e Testimone di una cultura di pace per l’umanità, portatore di un Patrimonio archeologico, Etico, Morale a livello internazionale.
Per raggiungere il Dolmen della Chianca da Bari basterà, percorrendo la SS.16 bis, imboccare l’uscita Bisceglie Centro (Bisceglie-Corato). Al quarto Km della via per Corato-Ruvo (via S. Andrea), svoltare a sinistra seguendo la segnaletica.
Data: 23 Feb 2020
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storia della famiglia Chianca….bravissimo….