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Dica 400: liberazioni da record nel 2016 del Centro di Recupero Tartarughe di Molfetta

Dica 400: liberazioni da record nel 2016 del Centro di Recupero Tartarughe di Molfetta

Si è chiuso con la liberazione di sei Caretta caretta il 2016 del Centro di Recupero Tartarughe Marine Wwf di Molfetta. Quello vissuto dal centro è stato un anno solare dal segno estremamente positivo, con un importante traguardo raggiunto: dopo l’impegno e la sensibilizzazione della marineria di Bisceglie e Molfetta anche la marineria di Trani si sta adoperando nella salvaguardia delle tartarughe marine. Sono oltre 400 le tartarughe recuperate dalle marinerie delle tre città: per la marineria di Bisceglie e il centro molfettese si tratta di un consolidamento delle attività, da tempo i motopesca lavorano a stretto contatto e i risultati nell’ultimo anno sono stati eccezionali.

Liberate altre sei Caretta caretta nelle acque di Bisceglie

La collaborazione con il dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Bari, soprattutto con i docenti Antonio Di Bello e Nicola Zizzo, e in particolar modo con la Bisceglie Approdi ha permesso da un lato di fare ricerca scientifica, dall’altro di avere piena autonomia nei rilasci delle tartarughe che si effettuano solitamente al largo delle nostre coste. Pasquale Salvemini, del WWF e responsabile del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta, conferma “l’intento di proseguire nell’opera di sensibilizzazione degli operatori della pesca per ridurre il numero di decessi di tartarughe”. Di rilievo sono i dati che, invece, emergono dagli esami degli esemplari recuperati: in aumento del 20% le tartarughe che hanno ingerito ami, presenti di solito tra gola, esofago e polmoni mentre un buon 30% arrivano con patologia da decompressione. Lo stesso Salvemini, sottolineando come il recupero degli animali vivi sia importante anche perché essi sono campanelli d’allarme sullo stato di salute del nostro mare, rivolge un doveroso ringraziamento ai membri della Bisceglie Approdi e del Circolo Vela di Bisceglie, nonché alle Capitanerie di Porto che hanno avuto un ruolo fondamentale nella liberazione delle tartarughe recuperate mettendo a disposizione le proprie imbarcazioni; si ringraziano le ASL e le polizie municipali dei Comuni interessati per aver collaborato di fatto al progetto tartarughe del WWF segnalando ed affiancando gli attivisti del centro molfettese.


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