Home » Eventi Puglia » Eventi provincia Taranto »
È tornata da pochi giorni a calcare i palcoscenici dei Teatri d’Italia la band dei Tiromancino, attesa al Cinema Teatro Nuovo di Martina Franca giovedì 14 febbraio per una tappa del “Fino a qui – in tour”.
Con l’accompagnamento di Ensemble Symphony Orchestra, Federico Zampaglione e compagni si esibiranno in una carrellata di brani, a partire da quelli di repertorio contenuti nella raccolta “Fino a qui”, riarrangiati ex novo e reinterpretati insieme a figure di spicco del panorama musicale italiano. Un progetto ambizioso che ha visto la partecipazione di Jovanotti, Alessandra Amoroso, Tiziano Ferro, Biagio Antonacci, Giuliano Sangiorgi, Elisa, Mannarino, Alborosie, Fabri Fibra, Thegiornalisti, Calcutta e Luca Carboni, e, a sorpresa, Lilly Z, ovvero Linda Zampaglione, figlia del cantautore che canta sulle note di “Immagini che lasciano il segno”. Singolo di lancio dell’album è stato “Due destini” in coppia con l’Amoroso, il cui videoclip ha superato le sei milioni di visualizzazioni.
Sarà uno spettacolo emozionante, caratterizzato da un sound inedito e coinvolgente e da numerose alchimie tra musica e immagini, realizzate grazie allo spiccato talento registico del cantautore romano, espressa in pellicole particolarmente apprezzate in tutto il mondo. Protagonisti sul palco saranno: Federico Zampaglione (voce, chitarra, pianoforte, percussioni), Antonio Marcucci (chitarre e cori), Francesco “Ciccio” Stoia (basso), Marco Pisanelli (batteria e percussioni) e Fabio Verdini (pianoforte, tastiere e campionatori).
Fondato nel 1989, la band capeggiata da Zampaglione sbarca nel mondo musicale pubblicando, nell’ordine, quattro album: “Tiromancyno” (1992), “Insisto” (1994), “Alone alieno” (1995) e “Rosa spinto” (1997).
Il gruppo conosce la svolta nel 2000, con l’arrivo di Riccardo Sinigallia, partecipando alla kermesse sanremese con il brano “Strade” e incidendo il quinto lavoro, “La descrizione di un attimo”, che contiene “Due destini” inserito nella colonna sonora del film capolavoro di Ferzan Özpetek “Le fate ignoranti”.