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La musica torna protagonista nell’incantevole chiostro dell’ex Convento di Sant’Antonio di Taranto, dove si svolgerà la rassegna “Concerti nel chiostro”, frutto del connubio artistico tra gli Amici della Musica Arcangelo Speranza e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto.
Quattro imperdibili serate, a partire da martedì 5 giugno, quando il quartetto Anema e l’attrice Iaia Forte travolgeranno il pubblico con “Napolide”, uno spettacolo inserito nell’ambito della 74a Stagione degli Amici della Musica Arcangelo Speranza, che nel titolo si ispira ad una citazione dello scrittore Erri De Luca. Ad accompagnare Iaia Forte ci saranno Marcello Corvino (violino), Massimo De Stephanis (contrabbasso), Fabio Tricomi (oud, mandolino, tammorra, tonbak, darbuka) e Biagio Labanca (chitarra). Oltre all’esecuzione di classici che renderanno omaggio al patrimonio musicale napoletano fra passato (il nostro Mario Costa con “Era de maggio”) ai grandi capolavori (O sole mio”) fino a Renato Carosone, non mancheranno pezzi originali degli Ànema, nata dalla vena creativa di quattro musicisti.
La rassegna proseguirà martedì 12 con “I due mondi trio” (Gianni Rotatori alla fisarmonica, Vanessa Scarano al clarinetto e Giuseppe Ettorre al contrabbasso), che daranno voce ad autori ottocenteschi come Rossini e Bottesini assieme a brani di Astor Piazzolla (padre del “Tango nuevo”), Riz Ortolani e contemporanei quali Marco Pacassoni e dello stesso Giuseppe Ettorre, oltre a musiche della tradizione kletzmer. Seguirà, lunedì 18 giugno, il recital pianistico di Alberto Ferro mentre l’ultimo appuntamento è previsto venerdì 22 giugno, con un progetto sull’universo delle Variazioni Goldberg dal titolo “Bach 3.0“.
La musica di alto livello torna così ad incantare il suggestivo chiostro di via Viola, dopo l’inaspettato successo riscosso dalla rappresentazione de “Il barbiere di Siviglia” di Giovanni Paisiello, nello scorso autunno, rispondendo all’esigenza di destagionalizzare gli eventi culturali in città, particolarmente concentrati soprattutto nel periodo invernale.
Perché ci sono così pochi concerti?