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Originariamente di forme romaniche e poi adattato allo stile rinascimentale, la concattedrale di Ascoli Satriano è una perla architettonica tutta pugliese risalente alla seconda metà del XIII secolo.
Edificata per volontà dei Frati Minori Conventuali, questa chiesa fu inizialmente dedicata a San Francesco. Con la bolla di papa Callisto III del 24 settembre del 1455, però, il luogo di culto fu elevato a nuova cattedrale diocesana, sostituendo il duomo dedicata a Santa Maria del Principio e distrutta durante un terremoto.
Per ricoprire al meglio le esigenze del suo nuovo ruolo, dunque, la cattedrale fu restaurata nel corso del Seicento e fu riconsacrata nel 1709. Sebbene a partire da quel momento in poi non abbia avuto importanti modifiche, durante l’intero Settecento la chiesa fu abbellita grazie ad alcuni particolari interventi, come la costruzione della cappella di San Giuseppe e del battistero.
La sua storia di immensa bellezza, tuttavia, dovette fare i conti con un’altra calamità naturale, che nel 1871 ridusse l’intera costruzione in macerie. Diventata ormai un punto di riferimento per tutti gli abitanti di Ascoli Satriano, però, fu deciso di riportare la struttura a splendere, ancora una volta, di luce propria.
Dopo gli ultimi interventi di ricostruzione, dunque, la concattedrale di Ascoli Satriano si presenta oggi in tutto il suo straordinario fascino da struttura tardo-romanica ed è tripartita da lesene con tre portali d’entrata sormontati da un baldacchino marmoreo e una lunetta ogivale.
La bellezza esteriore della concattedrale è solamente il preludio di quella interiore: gli interni, a tre navate con altrettante absidi, custodiscono delle opere pittoriche del XVIII secolo.
In particolare, ciò che cattura principalmente l’attenzione sono tre particolari soggetti, ovvero la Lapidazione di Stefano, la Natività di Maria e i Vescovi Biagio e Leone.
Nella zona del presbiterio, invece, è presente un coro ligneo dell’inizio dell’Ottocento, le cui decorazioni della volta e dell’abside sono però sempre del secolo precedente. In particolare nella volta ci sono il Coro degli angeli e quattro dottori della chiesa: San Girolamo, Sant’Ambrogio, San Leone Magno e Sant’Agostino.
Un giro all’interno della cattedrale permetterà di godere di tutte le numerose opere d’arte conservate nel duomo e di un momento nel quale dedicarsi alla preghiera e alla fede.
Data: 13 Mar 2020
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