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Cinema e memoria, Lecce ha la sua sala “Giuseppe Bertolucci”

Cinema e memoria, Lecce ha la sua sala “Giuseppe Bertolucci”

Inaugurata al Cineporto, dall’esterno ricorda una grande “camera oscura”

Un omaggio a Giuseppe Bertolucci, il grande regista e sceneggiatore scomparso nel 2012, a testimoniare il sodalizio che lo legava alla Puglia, e in particolare a Diso, piccolo comune del Salento che aveva scelto come buen retiro negli ultimi anni di vita. Il Cineporto di Lecce ha visto nel weekend l’inaugurazione del ‘Cinelab Giuseppe Bertolucci’, una nuova sala cinematografica e multimediale presentata alla presenza della vedova del regista, Lucilla Albano Bertolucci. Con Cinelab, spiega una nota, “Apulia film commission prosegue il percorso che ha portato la Fondazione a puntare sempre più sull’industria del cinema in Puglia, anche attraverso corsi professionali, incontri, proiezioni e rassegne”.

La scheda-Nato a Parma nel 1947 – figlio del poeta Attilio – il suo esordio sul set è avvenuto nel 1970, come aiuto regista del fratello maggiore Bernardo, nel film La strategia del ragno (1970). La sua prima opera come autore in proprio è, l’anno dopo, il mediometraggio I poveri muoiono prima, seguito, nel 1972, dalla regia del film per la televisione Andare e venire. La sua carriera cinematografica, così, inizia a raccogliere successi non solo dietro la macchina da presa ma anche e soprattutto come sceneggiatore: nel 1975, con il fratello Bernardo e Franco Arcalli, firma il copione di Novecento. Risale allo stesso anno la scrittura, per Roberto Benigni, del monologo teatrale “Cioni Mario di Gaspare fu Giulia” di cui, nel 1977, cura la regia della versione cinematografica intitolata Berlinguer ti voglio bene. Da questo momento nasce la proficua collaborazione con Benigni che li porta poi a scrivere Tu mi turbi, Non ci resta che piangere, Il piccolo diavolo. Nel 1986 Bertolucci realizza il lungometraggio Tuttobenigni, film-concerto sulla tournée estiva, per piazze e teatri tenda, che l’attore compì nel 1983. Simpatizzante del Pci, nel 1980 Bertolucci è autore di Panni sporchi, un documentario inchiesta commissionato dallo stesso partito. Nel 1984 gira Segreti segreti, lavoro in cui tratta il problema del terrorismo e dell’universo femminile. Nel 1988 dirige Diego Abbatantuono, Paolo Rossi e Laura Betti nel film I cammelli. Nel 1994 è la volta di Troppo sole, con Sabina Guzzanti, seguito, nel 1999, da Il dolce rumore della vita, con Francesca Neri. Dal 1997 al 2011 Giuseppe Bertolucci è stato presidente della Cineteca di Bologna. È morto a Diso (Lecce), all’età di 65 anni, a seguito di una lunga malattia.

La nuova struttura è una sala tecnologicamente all’avanguardia, finanziata con fondi regionali e ministeriali e destinata ad ospitare attività audiovisive. Un contenitore fruibile non solo come sala di proiezioni, ma anche come luogo d’incontro per giovani operatori del settore e appassionati e al contempo laboratorio di idee e innovazioni attraverso ricerca, confronto e sperimentazione. L’area ospita due proiettori, uno più potente, per gli appuntamenti cinematografici veri e propri, il secondo più agile a supporto delle conferenze, due schermi a scomparsa che permettono di recuperare lo spazio e destinarlo a lezioni, concerti e spettacoli teatrali, così come la platea da novanta posti a sedere, che occupa solo metà della sala, mentre l’altra metà è lasciata libera.


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