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Chi era Farinella? Oggi la maschera di Farinella verrà “smascherata”! In questo articolo infatti ti vogliamo raccontare la storia di Farinella, la maschera tipica del Carnevale più lungo d’Italia, quello di Putignano.
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Deriva dal piatto simbolo della cucina putignanese: la farinella. Questa è una farina finissima, ricavata da ceci e orzo prima abbrustoliti e poi ridotti in polvere. La farinella è un alimento semplice e sostanzioso, che in passato era immancabile sulle tavole delle famiglie più povere.
La prima maschera di Farinella impersonificava una specie di misero ubriacone senza caratteristiche particolari, ma questa immagine fu sostituita agli inizi degli anni ’50 da una versione di Mimmo Castellano.
Castellano creò un nuovo Farinella: una fusione tra la maschera di Arlecchino e il Jolly, con un abito a toppe multicolori, un gonnellino rosso e blu (i colori della città) e un cappello a tre punte con campanelli, simbolo dei tre colli su cui sorge Putignano. Della maschera originale Castellano decise di mantenere solo il volto rubizzo e il naso rosso.
Nel secolo XIV, i saraceni iniziarono le loro razzie in Puglia, portando paura e povertà. la leggenda racconta che, avvertiti dell’arrivo dei saraceni, tutti gli abitanti di Putignano si riunirono in piazza per decidere cosa fosse meglio fare.
Un fornaio prese parola ed espresse la sua idea: secondo costui, non c’era bisogno di abbandonare le case e i campi o affrontare i saraceni in uno scontro impari. Sarebbe stato più scaltro, invece, far cadere gli eserciti nemici in un tranello!
Era da poco passata la peste infatti, perché non fingersi malati di un morbo sconosciuto? Sarebbe bastato cospargersi di farinella per simulare delle pustole, alcuni si sarebbero dovuti vestire da monatti, rossi e blu per essere distinguibili e avere delle campanelle sul cappello come usava indossare chi trasportava i malati di peste.
Le guardie della città avrebbero dovuto raggiungere i saraceni e avvertire che la città era preda di una malattia mortale, ancora più pericolosa della peste!
Tutta la popolazione contribuì alla messa in scena e quando le guardie avvistarono i primi cavalli, andarono verso l’esercito invasore e riferirono di non entrare in città perché era in quarantena. I saraceni, scettici, mandarono due uomini, ma essi appena videro lo scenario di morte, tornarono subito dai compagni.
Putignano fu salva grazie all’ingegno del fornaio, detto poi Farinella, che venne festeggiato come eroe cittadino. La sua storia fu immortalata in quella della città divenendo la maschera del Carnevale di Putignano per eccellenza!
Allegro e scanzonato, con occhi beffardi e sorriso sornione, Farinella riassume bene il carattere dei putignanesi: provocatori, ironici, innamorati della vita, orgogliosi della loro terra e del loro dialetto.
Farinella è il simbolo di un Carnevale che dura tutto l’anno, di una festa che racchiude allegria, riflessione, malinconia, gioia ed eccesso. Insomma, è il riassunto di quello che è la vita.
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Data: 14 Feb 2023
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