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Si autodefinisce cittadino del mondo colui che crede che gli abitanti della Terra formino un unico popolo, con diritti e doveri comuni, indipendentemente dalla nazionalità di appartenenza, e che pongono l’interesse di questa comunità mondiale al di sopra degli interessi nazionali. Celebri cittadini del mondo sono stati Charlie Chaplin, Noam Chomsky, Karl Marx e Socrate: è questo il messaggio ispiratore della docu-fiction “CDM—> Cittadino Del Mondo”, una delle prime produzioni cinematografiche dal basso che mette al centro della sua attività una narrazione all’insegna del ben essere sociale.
Ad aprire la produzione cosmopolita, ideata e diretta dal regista camerunense Blaise Essoua, è un messaggio dello scrittore Erri De Luca: “Mosso da stato di necessità, guerra, persecuzione e miseria, l’uomo fa come l’albero quando è circondato dalle fiamme: salva i suoi semi gettandoli al vento, così che si spargano ovunque tenendoli al riparo”. Un pò quello che è successo allo stesso Essoua, 32enne arrivato a Bari dal Camerun con una borsa di studio in Informatica. La pellicola contiene cinque storie di migrazioni per cinque continenti, con altrettanti narratori di eccezione: Nichi Vendola, padre Ottavio Raimondo, don Gianni De Robertis, Augusto Ponzio e Gaetano Dammacco. Non solo i nuovi migranti, ma anche i nuovi pugliesi sono i protagonisti di quello che il regista definisce come un film “sul concetto di cittadinanza universale, perché spesso finiamo per dimenticarci che la società in cui viviamo è già multiculturale e che lo sarà sempre di più”. Uscita in programmazione il 17 marzo.
Data: 18 Feb 2016
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