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Cavalieri Templari in Puglia, antiche testimonianze e tracce da scoprire

“I cavalieri templari furono a lungo presenti in Puglia, ad oggi sono visibili tracce del loro passaggio.”
Cavalieri Templari in Puglia, antiche testimonianze e tracce da scoprire

La storia dei Cavalieri Templari è sicuramente una delle più famose ed affascinanti della storia cristiana. Moltissimi la conoscono e ne hanno approfondito i dettagli, ma in pochi sanno che i Cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone furono presenti anche in Puglia. Il primo documento ufficiale che attesta la presenza dei templari nella regione dei due mari, al tempo Regno di Sicilia, è del 1143. Si tratta di una cronaca di Armando diacono di Trani, che sostiene la partecipazione dei cavalieri ad una cerimonia di carattere religioso.

In Puglia con Precettorie e Mansioni

In base alle testimonianze si pensa che in Puglia vi fosse la maggior concentrazione di Precettorie e Mansioni, ovvero quelle che erano ritenute le sedi centrali dei cavalieri templari, denominate commanderie invece in Francia. Proprio nella città di Barletta, ora in provincia Barletta-Andria-Trani, viveva il Maestro Provinciale dell’ordine, a presenziare su tutte le case templari presenti nel Regno di Sicilia.

Come vivevano i cavalieri templari

I cavalieri di Cristo erano soliti alloggiare in chiese e cattedrali, altre volte però si adoperavano per costruire di propria iniziativa dei luoghi nei quali alloggiare. Internamente, nelle aree più rurali della Puglia vi erano masserie che appartenevano all’Ordine dei Cavalieri Templari denominate “grancie”. Alle masserie erano annesse delle terre, spesso affittate a contadini che le lavoravano, o in alternativa venivano lavorate dagli stessi templari. Si creavano in questo modo delle vere e proprie economie basata su agricoltura ed allevamento, oltre che proprio sulla trasformazione delle materie prime.

Federico II di Svevia e i templari

Uno dei personaggi storici che hanno maggiormente influenzato l’andamento storico, culturale e religioso della regione, fu proprio Federico II di Svevia, il sovrano illuminato. Il sovrano medievale ebbe, da quanto attestano alcune testimonianze, dei contatti importanti con l’Ordine di Santa Maria di Gerusalemme, i quali membri furono quasi tutti cavalieri tedeschi, con il Gran Maestro che si pensa fosse proprio il fidato consigliere di Federico II.

Il sovrano ebbe un ottimo rapporto con i cavalieri templari, fino all’elezione di Gregorio IX a Pontefice, il quale ostacolò il suo potere. Nel 1227 infatti il Papa scomunicò Federico II con i templari che si schierarono, come prevedibile, dalla parte del Papa. Così Federico II ordinò la confisca di molti beni all’ordine e nonostante la successiva revoca della scomunica, l’ira del sovrano pare non si placò molto facilmente.

L’ordine ebbe una storia in Puglia fatta di continui alti e bassi, fino a quando nel 1305 i cavalieri non furono accusati di blasfemia oltre che di eresia per aver disprezzato la sacra croce di Cristo e per aver adorato un idolo denominato Baphomet. Accuse probabilmente utilizzate per estorcere ai cavalieri le ricchezze accumulate nel corso degli anni. L’Inquisizione si scatenò come previsto e in pochissimo tempo furono arrestate numerosi cavalieri. Il Vicario Roberto d’Angiò ordinò l’arresto di molti Templari ed il sequestro di molti dei loro averi. La bolla Vox Clamantis nel 1312 chiuse definitivamente la loro affascinante e a tratti spaventosa storia.

Le tracce dei templari in Puglia

Ad oggi sono ancora presenti moltissime tracce dell’antica presenza dei cavalieri in Puglia, alcune sono ben visibili, altre sono state occultate.

A Lecce la Chiesa di Santa Maria del Tempio, in altri luogo come nel Museo Archeologico Faggiano, dove sono presenti moltissimi simboli riconducibili ai Cavalieri del Tempio come il “Fiore della vita”. Su una lapide è presente un testo in latino abbreviato che recita “Se Dio è con noi, chi è contro di noi?”, poi divenuta uno dei motti templari. A Giovinazzo è attestata la presenza dei cavalieri intorno al 1310. Molte chiese in Puglia, o molti antichi palazzi, presentano croci patenti, croci patriarcali Baphomet e molte antiche incisioni riconducibili all’ordine.

Ancora non del tutto svelate e chiare sono le storie che legherebbero Castel del Monte, con la sua forma esagonale, a quella del Santo Graal, la coppa nella quale pare che Gesù abbia bevuto durante l’ultima cena.


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