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Cattedrale di Bitonto, la più grande espressione di romanico in Puglia

“Questa struttura è stata costruita su modello della basilica di San Nicola di Bari.”
Cattedrale di Bitonto, la più grande espressione di romanico in Puglia

La cattedrale di Bitonto è una tipica costruzione di grande esempio del romanico pugliese. Edificata nel centro della città tra il XI e il XII secolo su modello della basilica di San Nicola di Bari, questo luogo di culto continua ad essere visitato e ammirato da numerosi turisti in quanto ritenuto uno delle migliori espressioni del romanico made in Puglia.

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Ciò che resta impresso non appena ci si trova dinnanzi alla cattedrale di Bitonto è sicuramente la sua grande imponenza: le tre navate dell’edificio dedicato a San Valentino e a Santa Maria Assunta sono tutte dotate di un portale. Se quello centrale si mostra con un doppio archivolto, i cui decori rappresentano in tutte le loro sfaccettature un unico tema, quello della Salvezza, i due laterali sono più piccoli e presentano stipiti e architravi scolpiti e con una lunetta ad arco falcato.

Ad affascinare principalmente è il suo rosone, primo in Puglia costituito da un sovrarco e sormontato da una sfinge e fiancheggiato da due leoni su colonnine.

Interno della cattedrale di Bitonto

Le tre navate esteriori sono presenti anche al suo interno, la cui pianta a croce latina fu arricchita nel XVII secolo da stucchi e decori barocchi, ora non più visibili in quanto i restauri ottocenteschi riportarono la Cattedrale di Bitonto al loro aspetto originario.

È, invece, ancora possibile ammirare lungo la navata centrale la galleria riservata alle donne, il matroneo e, lungo tutta la chiesa, animali fantastici, leoni, scimmie e altre figure tipiche che rimandano al tema teologico dell’ascesa dell’uomo verso il bene.

Mosaico pavimentale

Come se lo splendore presente non fosse abbastanza, il sottosuolo della cattedrale di Bitonto ha riservato un’incredibile sorpresa: è stato ritrovato un magnifico mosaico pavimentale che viene ancora perfettamente conservato. Tra le sue tessere di marmo e pietra calcarea dai colori vivi e accesi, è possibile ammirare l’animale leggendario con la testa di uccello e il corpo di leone, il grifo alato, simbolo in grado di rappresentare la natura terrena e quella divina.


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